Quiz infermieri asl 2 Olbia 351 -400 - L'abc dell'operatore socio sanitario

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Quiz infermieri asl 2 Olbia 351 -400

I quiz dei concorsi delle ASL 2° parte > Quiz preselezione infermieri Olbia > Quiz da 301 a 400
 

Nota bene: Le risposte ai quiz sono frutto del lavoro di gruppo dei collaboratori di questo sito ABC OSS e del gruppo di lavoro (30 infermieri) del sito web www.infermiereonline.altervista.org
Considerata l'ambiguità di alcuni quiz, esiste la possibilità , seppur minima, che alcune risposte siano discordanti da quelle ufficiali della ASL. Decliniamo quindi ogni responsabilità in merito, e siamo disponibili alla discussione. Grazie!

351   LEI È STATO ASSEGNATO AL BLOCCO OPERATORIO DI ORTOPEDIA E SI VERIFICANO LE SEGUENTI SITUAZIONI: SCELGA QUELLA PIÙ CORRETTA. SI ROMPE ACCIDENTALMENTE UNA FIALA CONTENENTE UN FARMACO AD AZIONE STUPEFACENTE:

A)   Si attende la fine della giornata e, a seguito di attenta verifica delle giacenze, si opera lo scarico del materiale consumato sull'apposito registro

B)   Si provvede alla registrazione contestuale dello scarico del farmaco nell'apposito registro

C)   Non si scarica il farmaco in quanto non utilizzato
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352   PER LA MISURAZIONE CORRETTA DELLA PRESSIONE ARTERIOSA IL MANICOTTO DELLO SFIGMOMANOMETRO DEVE ESSERE POSIZIONATO SUL BRACCIO IN MODO CHE RISULTI:

A)   Al livello del cuore

B)   Sopra il livello del cuore

C)   Sotto il livello del cuore

353   QUALE DELLE SEGUENTI ORGANIZZAZIONI DELL'O.N.U. SI PROPONE DI PROMUOVERE LA COLLABORAZIONE INTERNAZIONALE NEL SETTORE DELLA SANITÀ E DELLA RICERCA FARMACEUTICA?

A)   OMS

B)   FAO

C)   UNESCO

354   DAL PUNTO DI VISTA DELLA CONSISTENZA, QUALI ALIMENTI È PREFERIBILE UTILIZZARE PER UN SOGGETTO CON DISFAGIA?

A)   Alimenti a consistenza disomogenea (es. minestrina con pasta, latte con biscotti ecc.)

B)   Alimenti di consistenza liquida

C)   Alimenti semisolidi a consistenza omogenea (es. purea, omogeneizzati ecc.)

355   QUALE È IL PRINCIPALE EFFETTO COLLATERALE DEGLI ACE INIBITORI?

A)   Tosse

B)   Febbre

C)   Cefalea

356   IL TILT TEST VIENE USATO PER LA VALUTAZIONE DI:

A)   Ipertensione arteriosa

B)   Angina pectoris

C)   Sincope

357   PER EFFETTUARE L'ANTISEPSI DELLA CUTE DEL PAZIENTE PRIMA DI UN INTERVENTO CHIRURGICO, QUALE TRA I SEGUENTI PRODOTTI È IDONEO PER LA PREPARAZIONE DEL CAMPO OPERATORIO (ZONA DI INCISIONE E CIRCOSTANTI)?

A)   Prodotti a base di aldeide glutarica

B)   Antisettici a base di sali di ammonio quaternario

C)   Antisettici a base di polivinilpirrolidone-iodio

Preparazione chirurgica della cute

Dopo la tricotomia, se eseguita, il passo successivo è la preparazione dell'area dell'incisione chirurgica. Questa consiste nella metodica pulizia e disinfezione dell'area con soluzione detergente antisettica.
Fatto ciò si procede alla stesura di una soluzione (disinfettante in soluzione acquosa) o tintura (disinfettante in soluzione alcolica) antisettica.
Per la fase di pulizia e detersione, si possono impiegare i normali spazzolini da lavaggio chirurgico con soluzione saponosa di disinfettante. Per la seconda fase si usano tamponi di garza montati su apposita pinza per la disinfezione. La disinfezione della cute precede il confezione del campo con la teleria.
Antisettici
Il proposito della preparazione della cute è di rendere l'area incisionale e la cute circostante la più libera possibile da microorganismi.
Per ottenere ciò deve essere impiegato un agente antisettico approvato dal Ministero. La scelta dell'antisettico si basa sull'attività germicida del prodotto, la sua protezione residua, la sua tossicità e le possibili reazioni allergiche conosciute.

  •    Iodo-Povidone (Betadine) è la soluzione usata più di frequente. Questo prodotto è una combinazione tra il polivinilpirrolidone e lo iodio. È relativamente poco irritante ed è atossico. Quando impiegato per la preparazione della cute è un battericida, un fungicida ed un virucida, ma non elimina le spore micotiche. L'effetto "cida" del prodotto dura circa 8 ore

  •    Alcool è un agente disinfettante blando se usato da solo. Tuttavia quando mescolato ad altri antisettici, il risultato è una soluzione ad altro potere sgrassante e disinfettante. È efficace su batteri gram negativi e positivi ed è efficace sul bacillo della TBC. Il suo principale svantaggio è l'elevato effetto disseccante sui tessuti e la sua potenziale tossicità. L'alcool è anche molto infiammabile e quando lo si uso è bene che l'area sia perfettamente asciutta prima di poter usare elettrobisturi o laser

  •    Clorexidina gluconato è un antisettico ad ampio spettro d'azione, essendo efficace su batteri gram negativi e positivi. Ha una azione molto labile sul bacillo della TBC, ma la sua azione disinfettante residua è di circa 4 ore. Tuttavia la sua azione dipende dal pH cutaneo e l'uso di acqua calda può neutralizzarlo



358   GLI ORGANI COLLEGIALI DEL COLLEGIO PROFESSIONALE DEGLI INFERMIERI PROFESSIONALI (IPASVI) SONO:

A)   Assemblea degli iscritti, Consiglio Direttivo, Collegio dei Revisori dei Conti


B)   Consiglio Direttivo, Collegio dei Revisori dei Conti, Presidente

C)   Assemblea degli iscritti, Presidente, Collegio dei Revisori dei Conti
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359   QUALE INTERVENTO, TRA QUELLI INDICATI, NON È OPPORTUNO PER FAVORIRE IL MANTENIMENTO DELL'INTEGRITÀ CUTANEA IN UN PAZIENTE ANZIANO?

A)   Applicare unguenti sulle zone che presentano secchezza dell'epidermide

B)   Aumentare la frequenza dei bagni igienici ed usare preferibilmente sapone

C)   Ispezionare giornalmente la cute per individuare possibili arrossamenti

360   DEFINIRE LA CORRETTA SEQUENZA DELLE PRIORITÀ DA SEGUIRE, TROVANDOSI DI FRONTE AD UN PAZIENTE CHE SI PRESENTA AL PRONTO SOCCORSO PER UNA GRAVE INSUFFICIENZA RESPIRATORIA: A) SOMMINISTRARE OSSIGENO TRAMITE SONDINO NASALE - B) METTERE IL PAZIENTE IN POSIZIONE SEDUTA CON ADEGUATO SOSTEGNO - C) VALUTARE LA PERVIETÀ DELLE VIE AEREE

A)   CBA

B)   BCA

C)   ACB
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361   LA POSIZIONE DI TRENDELEMBURG È INDICATA IN CASO DI:

A)   Insufficienza venosa arti inferiori

B)   Insufficienza arteriosa arti inferiori

C)   Dispnea grave

362   QUALE TRA LE SEGUENTI AFFERMAZIONI RELATIVA AL COLLEGIO IPASVI È VERA?

A)   Tutti gli iscritti sono elettori e tutti sono eleggibili

B)   Può essere eletto Presidente solo chi ha ottenuto il maggior numero di voti

C)   Possono essere eletti solo i dipendenti del SSN

363   IL DIRETTORE DEL DISTRETTO:

A)   Realizza le indicazioni della Giunta regionale a cui risponde direttamente

B)   Realizza le indicazioni della direzione aziendale

C)   È autonomo nella realizzazione degli obiettivi definiti delle norme nazionali e regionali


364   LA NIACINA O VITAMINA PP LA CUI CARENZA PROVOCA LA PELLAGRA È CHIAMATA ANCHE:

A)   Vitamina B2

B)   Vitamina B1

C)   Vitamina B3

365   PER L'IRRIGAZIONE CONTINUA DELLA VESCICA SI UTILIZZA:

A)   Un catetere a tre vie

B)   Un catetere a due vie

C)   Un catetere a due vie senza palloncino

366   I SEGNI E SINTOMI DI UN SOVRADOSAGGIO DIGITALICO SONO:

A)   Cefalea, dispnea, sonnolenza

B)   Anoressia, nausea, vomito, bradicardia

C)   Ipertensione, tachicardia, agitazione psicomotoria

367   L'AUTOPALPAZIONE DEL SENO È CONSIDERATA UN INTERVENTO DI:

A)   Prevenzione secondaria

B)   Prevenzione primaria

C)   Prevenzione terziaria
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368   LEI SI TROVA NELLA SALA D'ATTESA AMBULATORIALE DI UN OSPEDALE. MENTRE STA FACENDO ENTRARE UN PAZIENTE PER UNA VISITA, SI ACCORGE CHE UNA PERSONA IN ATTESA DI VISITA LAMENTA DOLORE, RECLINA IL CAPO E PERDE CONOSCENZA. AVENDO VERIFICATO L'ARRESTO CARDIACO NEL PAZIENTE, QUAL È LA PRIMA MANOVRA CHE LEI ATTUEREBBE PER RIANIMARLO?

A)   Verificare la pervietà delle vie aeree superiori e la presenza di ventilazione spontanea

B)   Incannulare una vena di grosso calibro

C)   Sollevare gli arti inferiori per favorire il ritorno venoso al cuore

369   UN PAZIENTE HA SUBITO UN INTERVENTO CHIRURGICO A LIVELLO ADDOMINALE: IN QUALI CASI AUMENTANO I RISCHI DI INSORGENZA DELLE LESIONI DA DECUBITO?

A)   Esclusivamente nei pazienti anziani

B)   Nei pazienti comunque sottoposti a interventi chirurgici

C)   Nei pazienti con ridotta circolazione periferica



La cute è l’organo del corpo umano più esteso, ha un grado di elasticità e di resistenza meccanica che le permette di far fronte alle sollecitazioni cui è sottoposta continuamente. La sua integrità può essere compromessa in poche ore, soprattutto in pazienti ospedalizzati.
Con l’invecchiamento i fenomeni più significativi a carico della cute sono:
 atrofia del derma e del sottocute;
 riduzione della giunzione dermo-epidermica;
 riduzione della peluria e delle ghiandole sebacee;
 riduzione della circolazione periferica.
Pertanto è molto importante fare una valutazione della cute per identificare con chiarezza lo stato della stessa al momento della presa in carico di un paziente in reparto, dall’altro per dimostrare l’efficacia del piano assistenziale durante la sua degenza.
L’ispezione cutanea dovrebbe essere condotta giornalmente nei soggetti a rischio e comunque la frequenza va regolata in risposta ai cambiamenti dello stato clinico dei pazienti stessi.
La   valutazione   va   condotta   considerando   principalmente   le   aree   cutanee   più   a   rischio:   sacro,   talloni, tuberosità   ischiatiche   (specie   in   individui   seduti).   Bisogna   considerare   altresì   le   aree   interessate   dal posizionamento di dispositivi medici (come sondini, cateteri e bendaggi), da apparecchi gessati 4  e sottoposte a frizioni (come i gomiti, le spalle e la nuca). 5
La valutazione dell’integrità cutanea può essere esercitata integrandola in un piano di assistenza standardizzato (per esempio se si sposta un paziente nel letto o lo si posiziona seduto o quando lo si assiste durante il bagno o in generale l’igiene personale). I pazienti che sono in grado di comprendere e hanno un certo grado di autonomia vanno addestrati a riconoscere i segni precoci di insorgenza delle lesioni.
In particolare occorre prestare attenzione ai cambiamenti dello stato cutaneo in termini di:
 colorazione (eritemi non reversibili alla digito-pressione; attenzione particolare deve essere utilizzata per i
soggetti di pelle scura);
 umidità (secchezza o macerazione);
 consistenza (fragilità o indurimento, formazione di edemi localizzati);
 temperatura (aumento o riduzione della stessa);
 danni iniziali (vescicole, abrasioni).
E’ importante documentare e cercare di identificare la causa del problema cutaneo, modificando il piano assistenziale in maniera tale da eradicarla e permettere una più incisiva azione in fase preventiva



370   QUALE TRA I SEGUENTI RAPPRESENTA RISCHIO TARDIVO NEL POSIZIONAMENTO DI CATETERE VENOSO CENTRALE?

A)   Pneumotorace

B)   Trombosi settica


C)   Emotorace
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Complicanze
Le complicanze secondarie al posizionamento e alla presenza di un catetere venoso centrale possono essere classificate secondo il tempo di insorgenza in:
immediate, sono legate all’impianto del catetere (si manifestano entro 48 ore);
precoci, sono legate all’impianto del catetere e insorgono entro una settimana dal posizionamento;
tardive, possono insorgere dopo una settimana o al momento della rimozione del catetere e sono legate alla gestione del catetere. Per evitare queste complicanze è necessario che paziente
e operatori sanitari siano formati per gestire correttamente sia il catetere sia il sistema infusionale.
Complicanze immediate e precoci
La manovra di inserimento del catetere può provocare:
• pneumotorace;
• emotorace, quando il catetere è inserito dalla succlavia;
• puntura arteriosa della carotide;
• ematoma, in seguito a ripetuti tentativi di inserimento;
• embolia gassosa, causata dalla rottura e conseguente migrazione della punta nel piccolo
circolo;
• aritmie, per stimolazione del filo guida sul nodo del seno.
Il malposizionamento primario (posizionamento della punta in una sede diversa dal terzo inferiore della vena cava superiore) comporta la ridotta o nulla funzionalità del catetere venoso
centrale con sintomatologia differente a seconda dei casi. Per esempio si può osservare un aumento del volume della ghiandola mammaria in seguito al posizionamento della punta in vena
mammaria. Il tamponamento cardiaco e l’emotorace sono complicanze rare.
Le complicanze precoci sono simili a quelle immediate.
Entro una settimana possono comparire i seguenti sintomi:
•pneumotorace tardivo;
•ematomi;
•emorragie locali;
•dolore, puntura
dei plessi nervosi, compressione per emorragia arteriosa;
•infezioni con presenza di secrezioni a livello del foro di ingresso del catetere.
Qualunque segnale di malfunzionamento del catetere va considerato indice di una possibile complicanza.
Complicanze tardive
Le complicanze tardive possono essere provocate da un malposizionamento del catetere, che può avere conseguenze meccaniche:
•pizzicamento del tratto di catetere che passa tra la clavicola e la prima costa, se posizionato per via succlavia (pinch off);
•inginocchiamento di un tratto del catetere (kinking);
•rottura del catetere;
•ribaltamento della camera del port;
•dislocazione della punta.
Inoltre
il catetere si può occludere a causa di:
• coaguli o trombi;
•precipitati di farmaci o aggregati lipidici;
•deposizione di fibrina, fino a formare un manicotto che avvolge il catetere venoso centrale nel
suo percorso endovenoso
(fibrin sleeve).
Una delle complicanze più temibili è l’infezione che può portare a rimuovere il catetere per evitare una setticemia.

Trattamento delle complicanze


Occlusioni trombolitiche
Se si sospetta che l’occlusione sia causata da un trombo bisogna informare il medico che valuterà se somministrare agenti trombolitici specifici.
La somministrazione deve avvenire con tecnica asettica, osservando le precauzioni standard e dopo la prescrizione di un medico.
La somministrazione di agenti trombolitici non deve superare la capacità del catetere (urochinasi 5000 UI/ml in lock per 1-2 ore, per un massimo di 3 tentativi). Naturalmente, chi
esegue queste manovre deve conoscere dosaggi, controindicazioni, effetti collaterali e metodo di somministrazione.



371   QUALI SONO I SEGNI PIÙ CARATTERISTICI DI UNA REAZIONE EMOLITICA DOPO TRASFUSIONE?

A)   Orticaria e prurito

B)   Emorragie cutanee

C)   Oliguria e emoglobinuria


372   NELL'AMBITO DEL NURSING, SECONDO DOROTEA OREM:

A)   L'assistenza infermieristica è rivolta principalmente a soddisfare i bisogni umani che sono in relazione con la cura del sé (self care)

B)   L'assistenza infermieristica è rivolta principalmente a soddisfare i bisogni umani ed il rapporto medico - infermiere - paziente

C)   L'assistenza infermieristica è rivolta principalmente alla guarigione del paziente

373   QUALE È LA GHIANDOLA PIÙ GRANDE DEL CORPO UMANO?

A)   La tiroide

B)   Il fegato

C)   L'ipofisi

374   QUALE FRA QUESTE È LA GIUSTA DEFINIZIONE DI ETICA:

A)   Quel sapere che aiuta la persona a capire quali sono i comportamenti più corretti da seguire

B)   Quel sapere che ci consente di giudicare la moralità degli altri

C)   E' un orientamento religioso
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375   I BATTERI SONO:

A)   Organismi unicellulari

B)   Tossine prodotte da virus

C)   Organismi pluricellulari ad RNA e DNA

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376   CHI FONDÒ NEL DICIANNOVESIMO SECOLO LA CROCE ROSSA ITALIANA COME CORPO DI INFERMIERI VOLONTARI CHE INTERVENGONO IN CASO DI GUERRA O CALAMITA' NAUTARALI?

A)   Henry Dunant


B)   Callista Roy

C)   Virginia Henderson
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377   QUALI TRA QUESTE NON È UN INTOSSICAZIONE DI TIPO ALIMENTARE?

A)   Botulismo

B)   Epatite da virus C

C)   Epatite da virus A

378   LE ASL SONO DOTATE DI:

A)   Personalità fisica e giuridica allo stesso tempo

B)   Personalità giuridica privata e autonomia imprenditoriale

C)   Personalità giuridica pubblica e autonomia imprenditoriale

379   GLI ESERCIZI DI TOSSE E RESPIRAZIONE PROFONDA IN UN PAZIENTE IN FASE POST-OPERATORIA MIRANO A RIDURRE IL RISCHIO DI:

A)   Embolia Polmonare

B)   Broncopolmonite e atelettasia

C)   Emorragie


Le tecniche di fisioterapia respiratoria sono da te mpo utilizzate in varie patologie dell’apparato respiratorio, come le BPCO o la fibrosi cistica. L’efficacia di tali trattamenti è supportata da forti evidenze scientifiche, pertanto vengono utilizzate anche nel decorso post operatorio di molti interventi chirurgici, tra cui gli interventi di chirurgia addominale.
Alcuni interventi che interessano l’addome, infatti , necessitano di prolungata anestesia e costringono il paziente ad un periodo di ridotta mobilità condizionandone il recupero psicofisico. In particolare, la ridotta mobilità del torace e dell’addome compromette la funzionalità respiratoria riducendo l’apporto di ossigeno e provocando un aumento delle secrezioni.

La presenza della ferita chirurgica e di drenaggi, la presenza o la paura di provocare dolore, la postura scorretta possono determinare la difficoltà di produrre una tosse efficace tale da rimuovere le secrezioni. E’ riconosciuto che i soggetti sottoposti a chirurgia addominale abbiano un elevato rischio di complicanze polmonari, che incidono negativamente sul decorso clinico, determinando l’a
umento sia della durata che dei costi della degenza, oltre che della mortalità post opera toria. L’incidenza di tali complicanze
aumenta significativamente nei pazienti:
•di età superiore ai 70 anni;
•forti fumatori;
•con malattie broncopolmonari croniche;
•sottoposti a interventi al torace o ai quadranti addominali superiori
Atelettasia polmonare
L ́atelettasia polmonare è la complicanza respiratoria più frequente in assoluto; si manifesta in oltre il 50% dei pazienti che hanno subito interventi di chirurgia toracica e in circa il 20% di quelli operati a livello addominale . L ́eziologia dell ́atelettasia è legata in alcuni casi a cause ostruttive: abbondanti secrezioni bronchiali, intubazione prolungata, aspirazione di sangue o di ingesti, esclusione di segmenti polmonari per ventilazione incompleta attraverso il tubo tracheale. Più spesso l ́atelettasia è invece legata alla ipoventilazione di alcune porzioni del parenchima p
olmonare, sia durante l ́intervento chirurgico (per compressione esterna) sia nel postoperatorio immediato (respiro superficiale per reazione antalgica, azione depressiva sul centro respiratorio da parte di farmaci anestetici ed analgesici).
Queste cause determinano la chiusura dei bronchioli e il collasso degli alveoli polmonari, più frequentemente a livello delle basi.
L ́atelettasia insorge precocemente, entro 24-48 ore postoperatorie, ed è responsabile in molti casi della frequente febbre postoperatoria precoce. E’ una complicanza
potenzialmente grave, specialmente se è interessata una parte cospicua del parenchima polmonare.
Polmonite
La polmonite è una complicanza grave, che si accompagna ad un aumento significativo del rischio di mortalità postoperatoria. La comparsa di polmonite postoperatoria è favorita
dall ́atelettasia polmonare. In generale, i fattori che predispongono allo sviluppo della polmonite sono il ristagno di secrezioni bronchiali, l ́ipoventilazione del parenchima polmonare e una diminuzione dei meccanismi di difesa contro le infezioni (lesioni a livello della barriera mucociliare tracheobronchiale e deficit immunitari).
L ́insorgenza di polmonite è segnalata clinicamente dalla comparsa di febbre di tipo continuo-remittente, solitamente dopo la giornata postoperatoria, associata alla comparsa di iperemia cutanea agli zigomi, di escreato purulento, e talora accompagnatada modeste alterazioni del sensorio (agitazione; obnubilamento).
Universalmente, viene indicata come profilassi dell'atelettasia e della polmonite una adeguata fisioterapia respiratoria pre e postoperatoria, unitamente alla mobilizzazione del
paziente.
Le tecniche fisioterapiche usualmente utilizzate sono:
•Respirazioni assistite
•Incentivatori di flusso
•Huffing
•Tosse assistita
•Etgol





380   LA SOMMINISTRAZIONE DI IMMUNOGLOBULINE UMANE DETERMINA:

A)   Immunità attiva

B)   Immunità passiva a basse dosi e immunità attiva a dosi superiori

C)   Immunità passiva

381   SE UN PAZIENTE PRESENTA UN PUNTEGGIO 5 DELLA SCALA DI GLASGOW:

A)   E' in stato di coma

B)   E' cosciente ma non orientato

C)   Il livello di coscienza è inalterato, ma deve essere monitorizzato ogni ora

382   DEFINIRE LA CORRETTA SEQUENZA DELLE PRIORITÀ DA SEGUIRE, TROVANDOSI DI FRONTE AD UN PAZIENTE RICOVERATO PER EMORRAGIA GASTROENTERICA CHE PRESENTA IMPROVVISAMENTE PALLORE, SUDORAZIONE PROFUSA E FREDDA, TACHICARDIA, AGITAZIONE PSICOMOTORIA: A) ASSICURARSI DELLA DISPONIBILITÀ DI SANGUE COMPATIBILE O ESEGUIRE PRELIEVO PER PROVE CROCIATE - B) ASSICURARSI UN ACCESSO VENOSO PRIMA CHE LA PRESSIONE ARTERIOSA DIMINUISCA - C) CHIAMARE IL MEDICO E PREPARARE LA TERAPIA NECESSARIA

A)   BCA

B)   ACB

C)   CAB

383   IL COLLEGIO SINDACALE:

A)   Vigila sull'osservanza della legge

B)   Esprime parere vincolante sugli accordi integrativi aziendali che comportino incrementi di spesa.

C)   Adotta con propria deliberazione gli accordi sindacali locali
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384   QUALE COMPORTAMENTO PUÒ MAGGIORMENTE AIUTARE IL PAZIENTE AD ACCETTARE LA PERDITA DELLA PROPRIA INDIPENDENZA A CAUSA DI UNA MALATTIA?

A)   Rieducare il paziente all'indipendenza in modo graduale ma con fare determinato

B)   Coinvolgere il paziente nella cura di sè aiutandolo a valorizzare le proprie risorse

C)   Spingere il paziente a ricercare da solo la soluzione più adeguata ai suoi problemi

385   PER EMIVITA DI UN FARMACO SI INTENDE:

A)   il tempo che trascorre tra la preparazione e la scadenza del farmaco

B)   il tempo necessario per ridurre a metà la concentrazione plasmatica del farmaco

C)   il tempo necessario per eliminare completamente il farmaco dall'organismo

386   TUBERCOLOSI È UNA MALATTIA CONTAGIOSA CHE SI TRASMETTE MEDIANTE UN BATTERIO PER VIA :

A)   Via sessuale

B)   Via ematica

C)   Via aerea

387   L'ASPIRAZIONE ENDOTRACHEALE:

A)   Deve essere prolungata per almeno 25-30 secondi per avere la certezza della rimozione delle secrezioni

B)   Non deve durare più di 10 -15 secondi per non provocare effetti collaterali

C)   Non deve avere durata inferiore a 20 secondi

388   INTERVENENDO SUL LUOGO DI UN INCIDENTE IN CUI SI SIA VERIFICATO UN CASO DI USTIONE DA AGENTI CHIMICI IL PRIMO INTERVENTO DA ATTUARE È:

A)   Coprire la lesione con teli asciutti e puliti

B)   Applicare teli puliti imbevuti in acqua

C)   Praticare una irrigazione immediata con acqua corrente delle superficie corporea interessata


“Il medico deve fornire al paziente la più idonea informazione sulla diagnosi, sulla prognosi, sulle prospettive e le eventuali alternative diagnostico-terapeutiche e sulle prevedibili conseguenze delle scelte operate; il medico nell’informarlo dovrà tenere conto delle sue capacità di comprensione, al fine di promuoverne la massima adesione alle proposte diagnostico-terapeutiche. Ogni ulteriore richiesta di informazione da parte del paziente deve essere soddisfatta. (...)”.
(Art. 30 Codice di Deontologia Medica).
• “Il consenso informato costituisce legittimazione dell’atto medico”. (Comitato Nazionale di Bioetica ‘92).
•“Un trattamento sanitario può essere praticato solo se la persona interessata abbia prestato il proprio consenso libero ed informato. Tale persona riceve preliminarmente informazioni adeguate sulla finalità e sulla natura del trattamento nonché sulle sue conseguenze ed i suoi rischi”
(Art. 5 Convenzione di Oviedo).
• L’informazione deve essere COMPLETA ed EFFICACE : il paziente deve essere messo nelle condizioni di conoscere e comprendere le informazioni essenziali inerenti al trat-
tamento, per poter decidere se prestare o meno il consenso all’atto medico.
• L’atto medico comprende “gli interventi con lo scopo di prevenzione, di diagnosi, di terapia, di rieducazione o di ricerca”
(Rapporto Esplicativo alla Convenzione di Oviedo: emanato dal Consiglio di Europa nel gennaio 1997).
• Il medico deve quindi informare il paziente circa:
-le sue condizioni: diagnosi e prognosi;
- il trattamento proposto;
- il decorso post-operatorio previsto ed i possibili problemi di recupero;
- i potenziali benefici e i possibili inconvenienti (complicanze) del trattamento proposto;
- le alternative rispetto al trattamento proposto;
- le probabilità di successo del trattamento proposto;
- i deficit organizzativi della struttura ospedaliera, anche in relazione alle possibili com-
plicanze;
- i possibili esiti del non trattamento: le conseguenze (evoluzione, complicanze) della
patologia nell’ipotesi di rifiuto del trattamento proposto;


389   IL CONSENSO PER INTERVENTO CHIRURGICO DEVE ESSERE ESPRESSO DAL PAZIENTE:


A)   Indifferentemente in forma scritta o verbale purché siano state fornite tutte le informazioni necessarie ad esprimere un consenso valido

B)   In forma scritta e deve essere presente un testimone che appone la propria firma accanto a quella del paziente

C)   Necessariamente in forma scritta e il paziente vi deve apporre la propria firma

390   COSA SONO I BATTERI?

A)   Schizomiceti

B)   Funghi

C)   Virus

391   QUALE DELLE SEGUENTI AFFERMAZIONI È SICURAMENTE FALSA?

A)   Il cateterismo vescicale a circuito chiuso non riduce l'incidenza delle infezioni urinarie

B)   L'irrigazione vescicale deve essere evitata a meno che non vi siano problemi di ostruzione

C)   L'uso dei guanti sterili esige il lavaggio preliminare delle mani con soluzione antisettica

392   IL PERSONALE INFERMIERISTICO IMPEGNATO NELL'ASSISTENZA DOMICILIARE È AUTORIZZATO AL TRASPORTO DI FARMACI ANALGESICI OPPIACEI?

A)   No, in nessun caso

B)   Si, ma solo in presenza del personale medico

C)   Si, quando sono stati prescritti

393   COME SI DEFINISCE L'UMIDITÀ RELATIVA DELL'ARIA?

A)   Umidità presente nell'aria al momento della rilevazione

B)   Rapporto tra umidità presente nell'aria al momento della rilevazione e massima quantità di umidità raggiungibile nell'aria

C)   Rapporto tra umidità presente nell'aria al momento della rilevazione e pressione atmosferica
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394   AI SENSI DEL D.LGS. 81/08, SI INTENDE PER DISPOSITIVO DI PROTEZIONE INDIVIDUALE:

A)   Qualsiasi attrezzatura dei servizi di soccorso e di salvataggio, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo

B)   Qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo

C)   Qualsiasi attrezzatura di protezione individuale, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo
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395   SE DOPO LA DIMISSIONE UN PAZIENTE MANIFESTA UNA INFEZIONE IL CUI MICRORGANISMO RESPONSABILE SI RITIENE ACQUISITO NEL CORSO DEL RICOVERO:

A)   L'infezione si definisce colonizzazione

B)   Si tratta di una infezione comunitaria

C)   L'infezione si definisce comunque ospedaliera

396   QUALE È IL PUNTEGGIO DELLA SCALA DI GLASGOW CHE INDICA UNO STATO DI COSCIENZA NON ALTERATO?

A)   3

B)   5

C)   15





397   SE DOPO ESSERE STATO SOTTOPOSTO A PUNTURA LOMBARE UN PAZIENTE LAMENTA CEFALEA, QUALE TRA I SEGUENTI INTERVENTI INFERMIERISTICI È OPPORTUNO ATTUARE?

A)   Fargli assumere la posizione supina eventualmente senza cuscini

B)   Insegnare al soggetto esercizi di respirazione profonda da eseguire ad intervalli di due ore

C)   Mantenere il paziente in posizione semiseduta con eventuale somministrazione di Ossigeno

398   SE COMPARE SONNOLENZA DURANTE LA SOMMINISTRAZIONE DI OSSIGENO OCCORRE:

A)   Interrompere immediatamente la somministrazione e avvisare il medico

B)   Aumentare l'erogazione e avvisare il medico

C)   Rilevare la Pressione Arteriosa; se non vi sono alterazioni la somministrazione può continuare

399   QUAL È LA SEQUENZA CORRETTA DELLA "CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA" NELLA GESTIONE DI UN SOGGETTO IN ARRESTO CARDIACO?

A)   Riconoscimento e Allarme Precoci - RCP Precoce - Defibrillazione Precoce - Soccorso Avanzato Precoce

B)   RCP Precoce - Riconoscimento e Allarme Precoci - Defibrillazione Precoce- Soccorso Avanzato Precoce

C)   Defibrillazione Precoce - RCP Precoce - Riconoscimento e Allarme precoci - Soccorso Avanzato Precoce

400   IL CONSENSO INFORMATO DEVE ESSERE ESPRESSO:

A)   Dallo stesso soggetto destinatario del trattamento sanitario
B) Dai familiari di 1° grado del soggetto destinatario delle cure nei casi di patologie oncologiche
C) Dal soggetto destinatario delle cure anche in caso di trattamento sanitario obbligatorio

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