Prova pratica - L'abc dell'operatore socio sanitario

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Prova pratica

I quiz dei concorsi delle ASL 1° parte > AO Brotzu

PROVA PRATICA DEL CONCORSO PUBBLICO PER TITOLI ED ESAMI PER PER LA COPERTURA A TEMPO PIENO ED INDETERMINATO DI N° 36 (TRENTASEI) POSTI DI OPERATORE SOCIO SANITARIO CATEGORIA B LIVELLO SUPER
I candidati collocati nella graduatoria dal n° 1 al n° 351 hanno sostenuto la prova pratica il giorno 20 Gennaio 2014 alle ore 8.00 presso l’Aula Congressi dell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu, Piazzale Ricchi di Cagliari

Ecco le tre Prove:
1) Distribuzione dei pasti.
2) Esame dell’espettorato.
3) Medication compliance.

Il candidato doveva descrivere in modo dettagliato e sintetico questi tre argomenti, senza oltrepassare lo spazio fissato dalla commissione ( 8 righe).




Somministrazione e assistenza durante i pasti


-- Aiuto per l’assunzione dei pasti --

Obiettivo
Lo scopo della tecnica è quello di mantenere lo stato nutrizionale dell’utente, aiutare il paziente nell’alimentazione, stimolandolo ad essere il più possibile autonomo.
Indicazioni
Seguire le indicazioni date dall’infermiere, in particolare per i pazienti:
Non autosufficienti, anziani.
Con lesioni neurologiche che creano deficit alla deglutizione.
Immobilizzati.
Con alterazioni dello stato generale.
Nota bene: Prima di procedere alla somministrazione del pasto verificare che il paziente non debba osservare il digiuno per un eventuale esame diagnostico in corso.

Azioni
Il momento del pasto nella sezione di degenza richiede un’adeguata preparazione dell’ambiente e dei pazienti. Se vogliamo che mangiare sia un momento piacevole nella vita della persona ricoverata, è necessario eliminare ogni fattore di disturbo.
L’intervento dell’Oss avviene su indicazione dell’infermiere.
L’aiuto richiesto all’OSS deve essere modulato sulle capacità residue della persona.
•  Preparare l’occorrente per l’igiene delle mani dell’utente
•  Ventilare il locale e pulire il tavolino da letto
•  Aiutare la persona ad assumere la postura eretta su sedia, in caso di persona allettata far assumere la postura seduta o semi seduta ( se necessario servirsi di cuscini)
•  Aiutare l’utente nell’igiene delle mani
•  Lavarsi le proprie mani
•        Mettere un grembiule pulito, una cuffia per raccogliere i capelli e infilare i guanti in tessuto se necessario.
•       Controllare il vassoio (se la dieta è stata rispettata e se il vassoio è completo)
•  Distribuire i vassoi ricontrollando la correttezza della dieta e il nominativo della persona, curare la presentazione.
•       Aprire i sacchetti, le posate, i contenitori.
•        Tagliare se necessario il cibo.  Sbucciare la frutta e tagliare il pane.
•       Rispettare le abitudini alimentari o i divieti imposti dalla cultura o religione del paziente senza esprimere giudizi.
•  Controllare che il pasto venga consumato e se è il caso assisterlo nell’assunzione
•  Annotare e riferire i dati relativi all’assunzione del cibo (quantità di liquidi e cibo ingerita)
•  Riordinare l’ambiente.
Dopo che gli utenti hanno pranzato è necessario:
Ritirare i vassoi ed eliminare i rifiuti negli appositi sacchi ( si ricorda che i rifiuti alimentari, salvo nel caso in cui provengano da malati portatori di malattia infettiva, sono considerati assimilabili agli urbani).
Provvedere alla sanificazione e al riordino della sala mensa, della cucina, e della sezione di degenza.
Provvedere alla sanificazione dei piatti e delle stoviglie, se sono in dotazione alla sezione di degenza con macchine lavastoviglie: la temperatura raggiunta (circa 90 °) assicura la disinfezione.
Svuotare completamente i contenitori dei carrelli multiporzione, il lavaggio dei carrelli avviene generalmente nella cucina centralizzata.
•  Aiutare l’utente nel lavaggio mani e igiene orale (lasciare passare un po’ di tempo per non rovinare il gusto)

Nel caso di incapacità ad alimentarsi in modo autonomo si deve:

•  Posizionare il vassoio sul tavolino da letto e posizionarsi al lato della persona
•  Tagliare il cibo in piccoli pezzi (aiutare il paziente in relazione al tipo di handicap)
•  Porre un tovagliolo sotto il mento dell’utente
•  Chiedere all’utente l’ordine in cui mangiare i vari cibi e se la temperatura è quella da lei desiderata (non soffiare sul cibo per raffreddarlo!!)
•       Incoraggiare il paziente a mangiare ma non obbligarlo ad assumere contro il suo volere alimenti che non gli piacciono. Se rifiuta di mangiare cercare di capire la motivazione del rifiuto.
•  Lasciare che sia l’utente a richiedere il secondo boccone (non mostrare segni di voler fare in fretta e rispettare i ritmi del paziente). Lasciare deglutire il paziente tranquillamente il primo cucchiaio prima di porgerli il secondo.
•  Dare liquidi solo se richiesto (Proporre di bere, "in alcuni casi bere dal bicchiere è impossibile, adottare altre soluzioni adatte al paziente, come l’uso della cannuccia"). Nel caso di pazienti affetti da disfagia verso i liquidi proporre l’acqua addensata o servirsi di un cucchiaino per somministrare piccoli sorsi, secondo le indicazioni date dall’infermiere.
Lasciare deglutire il paziente tranquillamente il primo cucchiaio prima di porgerli il secondo.
•  Fare delle pause, conversare durante il pasto
•        Non mescolare gli alimenti (zucchero con salato). Rispettare l’ordine del pasto.
•        Rinforzare l’autonomia del paziente, non rimproverare se qualcosa non va per il verso giusto.
•         Non trattare il paziente adulto come un bambino.
•  A fine pasto eseguire l’igiene orale e delle mani. Qualora sia portatrice di protesi dentaria suggerire un risciacquo della stessa.
•  Far assumere la posizione più confortevole per l’utente, avendo cura di mettergli vicino il suo bicchiere e il sistema di chiamata.
•        Ritirare il piatto non lasciando alimenti in camera, pulire la tavola.
•  Nel caso l’utente sia a rischio di aspirazione lasciare la testata del letto inclinata di almeno 30° per 30 minuti
•  Annotare e riferire la quantità di cibo e liquidi consumata

Comunicazioni con l’infermiere

Al termine del pasto l’OSS riferisce all’infermiere le proprie osservazioni:
Se il paziente ha mangiato tutto il cibo, ne ha mangiato un po’ o la maggior parte.
Se ha bevuto e in che quantità (è utile fornire dati precisi di quanti liquidi ha assunto)
Se il paziente ha manifestato preferenze particolari o non ha gradito alcuni cibi.
Se ha avuto difficoltà nell’assumerli (Disfagia, dispepsia, nausea, vomito, espressioni di disgusto)










2) Esame dell'espettorato

La raccolta e la conservazione dei campioni di espettorato


L’espettorato sono le secrezioni bronchiali prodotte dall’apparato mucosecernente delle vie aeree.
Questo materiale biologico, prevalentemente costituito dal muco e cellule provenienti dai processi di desquamazione della mucosa, non è normalmente emesso come escreato, ma ingerito. Talvolta però tale materiale è prodotto in grandi quantità e viene emesso attraverso il meccanismo della tosse.
Le secrezioni bronchiali possono essere considerate, accanto ad altri meccanismi di cui la tosse una forma di difesa e di protezione delle vie respiratorie. Se il paziente non espettora spontaneamente il metodo sostitutivo primario è l’esecuzione di aerosol con soluzione fisiologica tiepida. Da molti vengono impiegati nebulizzatori che danno risultati migliori rispetto all’aerosol, in quanto producono microparticelle. La durata della nebulizzazione può arrivare anche a 30 minuti, a seconda del tipo di nebulizzatori. Negli altri casi si ricorre ad aspirazione delle secrezioni bronchiali, tecnica non di competenza dell’operatore socio sanitario


Caratteristiche dell’espettorato
COLORE: descrivere il colore nel modo seguente
Bianco (suggerisce assenza di contenuto cellulare)
Giallo (suggerisce presenza di pus)
Verde (suggerisce presenza di Ps aeruginosa)
Rosa-rosso (suggerisce la presenza di globuli rossi)
ODORE:  Presente solo in caso di processi infiammatori e degenerativi.
QUANTITA’: Fisiologicamente è di circa100 ml al giorno.
ASPETTO : Presenza di materiale purulento

L’osservazione va rivolta all’esame del colore del materiale, alla presenza o meno di pus, all’esistenza di particolari odori (esempio, fetido). Dai dati dell’osservazione si può dedurre presenza o assenza di flogosi batteriche, oltre che valutare eventuali emoftoe o emottisi.
Dall’osservazione il medico può trarre immediate decisioni per la condotta terapeutica da seguire (esempio, la presenza di una elevata quantità di pus condiziona l’inizio della terapia antimicrobica, l’odore fetido suggerisce la presenza di anaerobi, il colore verde la presenza di Ps.aeruginosa, l’odore di lieviti la presenza di Candida).



Modalità di raccolta

Scopo: Ottenere un campione di espettorato per esame batteriologico. L’esame più frequente è l’esame colturale che fornisce informazioni sull’eventuale presenza di microrganismi potenzialmente responsabili di infezioni delle vie respiratorie. Solitamente, associato all’esame colturale, viene eseguito anche l’antibiogramma, esame finalizzato a testare gli antimicrobici più efficaci nei confronti dei microrganismi identificati.La tecnica per la raccolta di un campione di escreato è la stessa sia per l’esame citologico che per quello colturale; per quest’ultimo è richiesto però un contenitore sterile e il rispetto rigoroso delle norme di asepsi.

Materiale occorrente:
Guanti in lattice monouso, salviette di carta , collutorio, contenitore sterile per la raccolta del campione, etichetta identificativa della persona e del campione.




Tecnica di esecuzione


Le azioni da compiere sono

Per le seguenti motivazioni
1) Prendo visione del carteggio infermieristico del paziente.
Raccogliere i campioni preferibilmente prima della terapia antimicrobica; in caso contrario segnalarlo
2) Mi presento e valuto il livello di coscienza  di comunicazione del paziente, informo la persona su ciò che devo fare.
Un’informazione adeguata facilita la collaborazione della persona e conseguentemente la raccolta corretta del campione.
3)Invitare il paziente a non fare colazione prima della raccolta del campione
La raccolta deve essere effettuata al mattino a digiuno,perché non vi sia contaminazione del campione con residui alimentari.
4) Invitare il paziente a risciacquare la bocca con il collutorio prima di effettuare la raccolta del campione
Rimuovere eventuali protesi, fare pulizia del cavo orale e gargarismi con acqua distillata sterile

Bisogna evitare tutte le possibilità di contaminazione del campione con le sostanze potenzialmente presenti nel cavo orale
5) Rimuovere il coperchio dal contenitore prestando attenzione a non venire a contatto con i bordi interni dello stesso, e sistemarlo capovolto su una superficie pulita.
Preparare l’apposito contenitore (sterile o pulito a seconda dell’esame), apponendo sull’etichetta  data, nome e cognome della persona o etichetta con codice a barre della persona;
L’espettorato va prelevato in un contenitore trasparente e idoneo al trasporto. Il tappo del contenitore deve essere a vite e non a strappo, per evitare produzione di aerosol all’apertura..

6) Invitare la persona a compiere alcuni respiri profondi e successivamente a espettorare, senza saliva, direttamente nel contenitore.  E’ importante, per assicurare la correttezza della raccolta, seguire le indicazioni fornite dall’infermiere. Chiudere il contenitore, etichettarlo e depositarlo nel dispositivo dedicato al trasporto.
Fare alcuni respiri facilita l’espettorazione .
La saliva può contaminare il campione.
7)Pulire e riporre il materiale utilizzato
8) Procedere al trasporto del materiale in laboratorio

Inviarle il campione al laboratorio entro 2 ore Il materiale va esaminato al più presto e nel periodo intermedio va conservato a 4°C.


RACCOLTA DI UN CAMPIONE DI ESPETTORATO


Obiettivo:   Istruire una persona adulta, vigile, orientata nel tempo e nello spazio, alla raccolta di un campione di   espettorato  per  esame  colturale,  fornendo  informazioni  chiare,  appropriate  e  verificandone  la   comprensione, allo scopo di evitare la contaminazione del campione stesso

Materiale occorrente:   Contenitore sterile a bocca larga con tappo, acqua distillata sterile, bicchiere, etichetta di identificazione occorrente   del campione, modulo di richiesta per il laboratorio

Tempo massimo di esecuzione previsto: 5 minuti

Preparazione

1   Preparare tutto il materiale occorrente
2   Salutare la persona e presentarsi
3   Identificare la persona
4   Garantire il rispetto della riservatezza della persona

Esecuzione

Istruire la persona a:

5   raccogliere il campione al mattino prima di assumere qualsiasi alimento
6   rimuovere eventuali protesi dentarie mobili
7   sciacquare il cavo orale con acqua distillata e soffiare il naso
8   lavare le mani
9   aprire il contenitore sterile evitandone la contaminazione
10   raccogliere l'espettorato, dopo un colpo di tosse profondo, direttamente nel contenitore sterile, senza trattenerlo nel cavo orale
11   riferire all'infermiere una eventuale difficoltà nell'espettorazione allo scopo di prevedere l'intervento più appropriato (es: aerosol con soluzione fisiologica, posture specifiche)
12   chiudere subito il contenitore senza contaminarlo
13   lavare le mani dopo la raccolta del campione
14   consegnare il campione all'infermiere subito dopo la raccolta
15   Verificare l'avvenuta comprensione chiedendo di ripetere la procedura spiegata
16   Valutare l'opportunità di una dimostrazione pratica della gestione del contenitore sterile
17   Registrare l'intervento educativo sulla documentazione sanitaria


Azioni/Omissioni che mettono a rischio la sicurezza della persona e dell'operatore o l'efficacia della procedura

Non rispettare il tempo di esecuzione previsto
Non preparare tutto il materiale occorrente
Utilizzare un linguaggio tecnico
Non specificare quali comportamenti possono contaminare il campione





3) Medication compliance

Compliance"

Compliance" aderenza è un termine divenuto comune nella clinica e in Sanità pubblica, è la capacità dei pazienti di seguire una serie di istruzioni sanitarie.
La mancata aderenza (non-compliance) di un paziente alle prescrizioni farmacologiche è oggi universalmente riconosciuta come un problema frequente che aumenta i costi dell’assistenza.
Una cattiva compliance durante una terapia è un problema in tutte le fasce d’età, ma aumenta con il numero di farmaci da assumere. La mancanza di compliance nella fascia di età geriatrica è un problema molto serio.
Se avviene un deficit di compliance, è un problema e bisogna individuarne i fattori dipendenti, che possono essere:
Fattori dipendenti dal paziente
Età molto avanzata.
Condizioni mentali precarie.
Condizioni neuromotorie.
Deficit sensoriali.
Solitudine.
Povertà .
Scarsa motivazione.
Educazione e livello socio culturale.
Fattori dipendenti dalla malattia.
Adesione alla terapia.
Diagnosi.
Gravità.
Sintomatologia.
Grado di disabilità.
Durata.
Risposta clinica.
Fattori dipendenti dalla terapia
Durata del trattamento
Frequenza delle somministrazioni.
Comparsa di reazioni indesiderate.
Costi dei farmaci.
Fattori dipendenti dall’equipe sanitaria.
Mancanza di specifici obiettivi terapeutici.
Inadeguata interazione con il paziente
Mancanza di tempo.
Scarsa chiarezza e semplicità

Quindi possiamo riassumere dicendo che esistono almeno 6 fenotipi rappresentativi della mancata aderenza alle prescrizioni di farmaci.

I sei fenotipi di non-compliance alla terapia farmacologica
1. Il paziente non è consapevole dell’importanza di seguire le prescrizioni farmacologiche per la sua salute e il suo benessere a lungo termine.
2. Il paziente è convinto che i benefici legati all’assunzione dei farmaci non siano superiori all’impegno richiesto per seguire la terapia.
3. La gestione della terapia farmacologica è troppo complessa per il paziente.
4. Il paziente non è sufficientemente vigile.
5. Il paziente ha convinzioni personali sui farmaci errate, irrazionali o conflittuali.
6. Il paziente non è convinto dell’efficacia del farmaco






 
 
 
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