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Corso O.S.S.S. sede Carbonia Iglesias
Test di valutazione finale in Psichiatria per O.S.S.S.
Docente: Testa Giorgio.
1) La neurologia si occupa di:
a) Malattie dei nervi.
b) Malattie organiche del sistema Nervoso Centrale e Periferico.
c) Nevrosi.
2) La Psichiatria si occupa di:
a) Gravi disturbi mentali.
b) Epilessia.
c) Disturbi mentali.
3) I Deliri sono:
a) Visione di oggetti inesistenti.
b) Idee manifestazioni assurde e immodificabili.
c) Idee assurde.
4) Le allucinazioni sono:
a) Percezioni in assenza di oggetti
b) Idee strane.
c) Esperienze provate per effetto dell'eroina.
5) Bisogna dare particolare attenzione ai pazienti depressi perché:
a) Possono scappare dal reparto.
b) Possono uccidere.
c) Possono omettere di lamentare patologie organiche o lesioni gravi..
6) Attacchi di panico, disturbo bipolare e assistenza da alcool, hanno in comune:
a) Paura.
b) Agitazione.
c) Confusione.
7) Dare corretta assistenza al paziente psichiatrico, comporta:
a) Assecondare tutte le richieste del paziente.
b) Attenzione alle esigenze del singolo paziente.
c) Ignorare le informazioni fornite dai familiari.
8) Gli attacchi di panico:
a) Sono più forti della paura.
b) Non esiste causa apparente.
c) Non Hanno sintomi fisici.
9) La schizofrenia è caratterizzata da:
a) Allucinazioni e deliri.
b) Confusione.
c) Pericolosità sociale.
10) In fase euforica il paziente bipolare :
a) Deve essere sedato.
b) Lamenta malessere
c) Non ha consapevolezza di malattia
11) Negli stati di agitazione i pazienti gradiscono l'atteggiamento cordiale -
a) Sempre.
b) Solo in casi ben precisi.
c) Mai
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L'operatore socio sanitario e la gestione del paziente agitato
PROCEDURE PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI
Gli atti di violenza consistono nella maggior parte dei casi in eventi con esito non mortale, ossia aggressione o tentativo di aggressione, fisica o verbale, quale quella realizzata con l'uso di linguaggio offensivo.
I medici, gli infermieri e gli operatori sociosanitari sono a rischio più alto di atti di violenza in quanto sono a contatto diretto con il paziente e devono gestire rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività sia da parte del paziente stesso che dei familiari, che si trovano in uno stato di vulnerabilità, frustrazione o perdita di controllo.
Episodi di violenza contro operatori sanitari sono considerati eventi sentinella in quanto segnali della presenza nell'ambiente di lavoro di situazioni di rischio o di vulnerabilità che richiedono l'adozione di opportune misure di prevenzione e protezione dei lavoratori.
La programmazione e implementazione di misure (strutturali e organizzative) che consentano la riduzione del rischio di comportamenti aggressivi e di atti di violenza contro gli operatori sanitari si realizza a partire dall'acquisizione di conoscenze e competenze da parte degli operatori per valutare, prevenire e gestire tali eventi.
Il comportamento violento avviene spesso secondo una progressione che, partendo dall'uso di espressioni verbali aggressive, può arrivare fino a gesti estremi quali l'omicidio. La conoscenza di tale progressione può consentire al personale di comprendere quanto accade e interrompere il corso degli eventi.
Il pericolo di atti di violenza nei confronti degli operatori varia da struttura a struttura, dipendendo da tipologia di utenza, di servizi erogati, ubicazione, dimensione. A questo proposito possiamo considerare tre aree di interesse per identificare i fattori di rischio per i comportamenti violenti nei servizi sanitari:
1. Fattori specifici (caratteristiche individuali) del paziente e dell'operatore
2. Fattori di contesto (caratteristiche dell'ambiente lavorativo)
3. Fattori strutturali (caratteristiche dell'organizzazione
OBIETTIVI
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DESTINATARI
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AREE INTERESSATE
In generale, è più probabile che si verifichino eventi di violenza contro operatori nelle seguenti aree:
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INDICAZIONI OPERATIVE
La prevenzione degli atti di violenza contro gli operatori sanitari richiede che l'organizzazione sanitaria identifichi i fattori di rischio per la sicurezza del personale e ponga in essere le strategie ritenute più opportune. A tal fine si forniscono le indicazioni di seguito riportate.
CARATTERISTICHE AMBIENTALI
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STRATEGIE COMPORTAMENTALI DA ATTUARE CON IL PAZIENTE AGITATO
A) PER TUTTI GLI OPERATORI
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B) PER IL MEDICO (CON IL SUPPORTO DEI PRESENTI)
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PROCEDURE DA ATTUARE IN CASO DI CONTENZIONE MECCANICA (CM) DEL PAZIENTE AGITATO
A) PER TUTTI GLI OPERATORI
La CM può essere definita come 'l'insieme dei mezzi fisici e ambientali che, in una qualche maniera, limitano la capacità di movimento di un individuo.'
E' realizzata attraverso dispositivi meccanici applicati al corpo e nello spazio circostante la persona, secondo specifiche procedure ed utilizzando definiti sistemi di monitoraggio dell'evento, a tutela del paziente e dell' operatore.
Si tratta di un atto sanitario-
Raccomandazioni procedurali:
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PROCEDURE DA ATTUARE IN CASO DI AGGRESSIONE FISICA
A) PER TUTTI GLI OPERATORI
Il personale sanitario non può e non deve svolgere interventi di Pubblica Sicurezza, pertanto in caso di pericolo per l'incolumità dei cittadini, di necessità di mantenere l'ordine pubblico e di tutela di leggi e regolamenti verrà allertata la Vigilanza interna e la Forza Pubblica.
In caso di imminente aggressione da parte di un paziente agitato l'operatore deve intimare fermamente e perentoriamente : 'Stai lontano ', utilizzando anche il gesto della mano, e ripetendolo più volte se necessario.
Controllare e mantenere la distanza di sicurezza, definita dalla massima estensione delle proprie braccia in direzione del paziente.
Non accettare la diatriba, men che mai se non si è a distanza di sicurezza.
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