Precauzioni standard - L'abc dell'operatore socio sanitario

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Precauzioni standard

Procedure OSS > Area igienico sanitaria e alberghiera
 

PRECAUZIONI STANDARD


Le Precauzioni Standard si applicano per l'assistenza di TUTTI I PAZIENTI

Lavaggio delle mani:
· lavarsi le mani dopo aver toccato sangue, liquidi corporei, secreti, escreti e oggetti contaminati sia che si siano indossati i guanti oppure no
· lavarsi le mani in ogni caso dopo la rimozione dei guanti ogni qualvolta ci siano stati contatti con pazienti o liquidi o materiali di derivazione biologica (l'uso dei guanti non sostituisce la necessità del lavaggio delle mani)
· usare un semplice sapone lavando le mani per almeno 10 - 15 secondi
· l'uso di un agente antisettico ( clorexidina , povidone iodio es) va considerato solo dopo il lavaggio con sapone e nei casi in cui ci sia stato significativo contatto o contaminazione con liquidi o materiali di derivazione biologica.

Uso dei guanti:
· indossare guanti (sono sufficienti guanti puliti non sterili) prima di toccare sangue, liquidi corporei, secreti, escreti e oggetti contaminati
· indossare guanti prima di toccare mucose e cute non integra
· cambiarsi i guanti nel corso di manovre o procedure ripetute sullo stesso paziente dopo il contatto con materiale che può contenere una elevata concentrazione di microrganismi
· cambiare i guanti in caso di verifica o dubbio di lesione degli stessi e lavarsi le mani prima di indossarne di nuovi
· rimuovere prontamente i guanti dopo l'uso, che deve essere limitato allo stretto indispensabile
· lavarsi le mani dopo essersi tolti i guanti
· non toccarsi gli occhi, il naso, la bocca, i capelli o l'epidermide con i guanti
· non toccare con i guanti attrezzature, telefono, porte se sono attrezzature "pulite" e non allontanarsi dal luogo di lavoro indossando i guanti
· i guanti devono essere della giusta misura.
Uso di mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali:
· usare una mascherina ed occhiali protettivi e/o uno schermo facciale per proteggere le mucose di occhi, naso, bocca durante le procedure e le attività di assistenza al paziente che possono generare schizzi o spruzzi di sangue, liquidi corporei, secreti o escreti.

Uso del camice:
· indossare un camice (con le maniche lunghe) per proteggere la cute e per prevenire l'imbrattamento di indumenti durante le procedure e le attività di assistenza al paziente che possono generare schizzi o spruzzi di sangue, liquidi corporei, secreti o escreti
· scegliere un camice che sia appropriato per le attività e la quantità di liquidi corporei che si possono produrre accidentalmente
· rimuovere il camice sporco il più presto possibile e lavarsi le mani
Strumenti per l'assistenza al paziente:
· manipolare gli strumenti impiegati per l'assistenza al paziente sporchi di sangue, liquidi corporei, secreti o escreti in modo da prevenire l'esposizione di cute e mucose, la contaminazione di indumenti e il trasferimento di microrganismi ad altri pazienti o all'ambiente.

Biancheria:
· maneggiare, trasportare e trattare la biancheria usata sporca di sangue, liquidi corporei, secreti o escreti in modo da prevenire l'esposizione di cute e mucose, la contaminazione di indumenti e il trasferimento di microrganismi ad altri pazienti o all'ambiente.
Aghi o strumenti taglienti:
· preoccuparsi di prevenire incidenti quando si impiegano aghi, bisturi ed altri strumenti o dispositivi taglienti, quando si manipolano strumenti taglienti dopo le procedure, quando si puliscono gli strumenti impiegati, quando si eliminano gli aghi usati.
· non incappucciare mai gli aghi impiegati o altrimenti non usare mai entrambe le mani (operazioni con una sola mano) e adoperare gli appositi dispositivi dei contenitori rigidi per taglienti
· non rimuovere con le mani gli aghi usati dalle siringhe monouso
· non rompere, manipolare, piegare gli aghi usati con le mani
· gli aghi, le lame, gli strumenti taglienti vanno eliminati negli appositi contenitori di sicurezza resistenti alla foratura
· i contenitori di sicurezza non vanno riempiti fino all'orlo ma al massimo per 3/4 (salvo attenersi alle indicazioni di massimo livello presenti sugli stessi)
· alla fine del riempimento vanno chiusi in maniera definitiva.

Disposizioni generali :
Nei locali di lavoro è proibito:
· mangiare, bere, fumare, truccarsi, portare le mani alla bocca o alle congiuntive.Al di fuori degli ambienti di lavoro tale proibizione rimane se non ci si è prima lavati le mani.
Negli ambienti di lavoro (ad es. nella stanza infermieri), deve essere apposta idonea cartellonistica relativa a quanto sopra.

PRECAUZIONI PER LA TRASMISSIONE PER VIA AEREA
In aggiunta alle PRECAUZIONI STANDARD le precauzioni per la trasmissione per via aerea devono essere utilizzate per le operazioni di assistenza di pazienti noti o sospetti di essere infetti da patogeni trasmessi da nuclei di goccioline aerodiffuse che possono rimanere sospesi e diffusi dalle correnti d'aria all'interno di una stanza o nel reparto. Esempi di malattie da considerare: TBC, Varicella, Morbillo.
· collocare il paziente in una stanza singola (o assieme ad altri pazienti affetti dalla stessa patologia se non vi sono altre infezioni e non vi sono controindicazioni); ove disponibili, sono da preferire stanze con opportuno ricambio dell'aria ( da 6 a 12 ricambi ora) con assenza di ricircolo nelle aree circostanti dell'aria estratta (se non preventivamente trattata con filtri ad alta efficienza) possibilmente in pressione negativa rispetto alle aree circostanti
· la porta della stanza deve rimanere chiusa
· il paziente deve rimanere nella stanza
· il personale di assistenza quando entra nella stanza deve indossare mascherina di protezione respiratoria di efficienza almeno FFP2; tale indicazione è assoluta in caso di pazienti affetti da TBC mentre non è necessaria nel caso gli operatori siano immuni da varicella e/o morbillo ed il paziente sia infetto da tali patogeni
· limitare il movimento ed il trasporto del paziente ai soli motivi essenziali
· qualora il paziente dovesse essere spostato dalla stanza fargli indossare una mascherina chirurgica
· rendere noto agli operatori che dovranno trasportare o sottoporre a trattamenti il paziente della natura dei rischi

PRECAUZIONI PER LA TRASMISSIONE ATTRAVERSO AEROSOL (GOCCIOLINE)

In aggiunta alle PRECAUZIONI STANDARD le precauzioni per la trasmissione attraverso aerosol (goccioline) devono essere utilizzate per le operazioni di assistenza di pazienti noti o sospetti di essere infetti da patogeni trasmessi da goccioline (di diametro superiore a 5 m m) che possono essere generati con lo starnuto, la tosse, la conversazione o alcune manovre. La diffusione di tali nuclei, in considerazione della loro granulometria, è limitata nello spazio. Esempi di malattie da considerare: malattia invasiva da Haemophilus influenza, Neisseria menigitidis, difterite faringea, pertosse, influenza, rosolia, etc.
· collocare il paziente in una stanza singola (o assieme ad altri pazienti affetti dalla stessa patologia se non vi sono altre infezioni e non vi sono controindicazioni)
· se non è possibile porre il paziente in una stanza singola mantenere una separazione spaziale di almeno un metro tra il paziente infetto e altri pazienti o visitatori
· il personale di assistenza quando deve lavorare a meno di un metro di distanza dal paziente deve indossare mascherina di protezione
· limitare il movimento ed il trasporto del paziente ai soli motivi essenziali
· qualora il paziente dovesse essere spostato dalla stanza fargli indossare, se possibile, una mascherina chirurgica

PRECAUZIONI PER LA TRASMISSIONE DA CONTATTO
In aggiunta alle PRECAUZIONI STANDARD le precauzioni per la trasmissione da contatto devono essere utilizzate per le operazioni di assistenza di pazienti noti o sospetti di essere infetti da patogeni epidemiologicamente importanti che possono essere trasmessi attraverso il contatto diretto con il paziente (contatto con le mani o da cute a cute) o contatti indiretti con superfici ambientali contaminate o con oggetti usati per l'assistenza al paziente. Esempi di malattie da considerare: affezioni gastrointestinali significative, impetigine, ascessi di grandi dimensioni aperti, pediculosi, scabbia, etc.
· collocare il paziente in una stanza singola (o assieme ad altri pazienti affetti dalla stessa patologia se non vi sono altre infezioni e non vi sono controindicazioni)
· il personale di assistenza deve indossare i guanti protettivi ed il camice protettivo quando entra nella stanza
· cambiarsi i guanti dopo operazioni con materiale infetto che può contenere alte concentrazioni di microrganismi (materiale fecale o essudato da ferite)
· togliersi i guanti prima di lasciare l'ambiente del paziente e lavarsi le mani anche con un agente antimicrobico (vedi istruzioni sul lavaggio delle mani)
· rimuovere il camice prima di lasciare la stanza del paziente
· limitare il movimento ed il trasporto del paziente ai soli motivi essenziali
· evitare l'uso di strumenti o attrezzature anche non critiche per l'assistenza per pazienti diversi.

INDICAZIONI DELL'USO DI D.P.I. NELLE VARIE ATTIVITA' POTENZIALMENTE ESPONENTI A RISCHIO

A. Mani non guantate
E' innanzitutto da richiamare l'attenzione sull'inutilità di indossare guanti, di qualunque tipo, per l'esecuzione di procedure che non comportino la probabilità di contatto diretto con sangue o altri liquidi biologici, materiale contaminato o con sostanze potenzialmente irritanti e/o sensibilizzanti, o infine con tossici in grado di penetrare attraverso la cute integra o lesa.
Viceversa negli anni recenti è stato segnalato un "sovrauso" dei guanti da parte del personale sanitario anche per manovre che non comportano alcuna probabilità di contatto con i materiali sopra richiamati.
E' invece da ricordare che, ai fini della tutela della propria salute, è sufficiente lavare accuratamente le mani alla fine di attività di questo tipo.
Alcuni esempi:
trasporto documenti
distribuzione vassoi
distribuzione termometri, terapia per os
trasporto pazienti con carrozzina o letto
cambio flebo
rifacimento del letto vuoto
visita medica in genere
1. Mani guantate
Si raccomanda, ove possibile, l'uso di guanti non in lattice (vinile, PVC, polietilene o altro) per limitare la probabilità al verificarsi di allergie al lattice
Uso dei guanti pluriuso:
· possono essere usati per lavori grossolani o la pulizia di strumenti
· possono essere riutilizzati solo se integri cioè non sbucciati o forati.
Dopo l'uso:
· lavare le mani ricoperte dai guanti con acqua e sapone e sciacquare accuratamente
· sciacquare attentamente le mani ricoperte dai guanti in una soluzione disinfettante o di ipoclorito (1: 5 candeggina domestica)
· sciacquare le mani ricoperte dai guanti in acqua corrente per eliminare il disinfettante
· togliere i guanti, controllare che non siano forati ed appenderli per i polsi ad asciugare
· lavare le mani.

PROTEZIONE OCCHI E MUCOSE
In generale oltre ai guanti ed alla divisa in tutte le procedure che possono comportare rischio di schizzi o protezione di particelle potenzialmente infette è necessario proteggere anche gli occhi e le mucose con mascherina ed occhiali e/o schermo protettivo (esempio di tali attività sono: intervento chirurgico, inserimento medicazione e rimozione di cateterismo venoso e centrale, puntura esplorativa/evacuativa, alcune endoscopie, intubazione ed aspirazione endotracheale, ecc.).
Relativamente alle procedure che rendono necessari la sterilità del campo di lavoro e quindi l'uso di D.P.I. sterili queste verranno stabilite dal personale sanitario responsabile.

PROCEDURE DA OSSERVARE IN CASO DI INCIDENTE OCCCUPAZIONALE CON POTENZIALE RISCHIO DI INFEZIONE
Le procedure vanno applicate a chiunque si punga o si ferisca con ago o tagliente contaminato da liquidi biologici e/o abbia subito una contaminazione delle mucose (occhi, naso, bocca) o della cute (non integra) con liquidi biologici.
E' necessario:
1. se il paziente fonte di contaminazione è noto, gli si esegue prelievo ematico (3 provette tappo arancio) per la determinazione di HBV,HCV e HIV (per quest'ultimo esame è necessario il consenso del Paziente)
2. se il Paziente fonte di contaminazione non è noto (siringa abbandonata, pratiche di laboratorio, ecc.) si segue direttamente quanto indicato al punto 3
3. l'Operatore infortunato si deve recare agli ambulatori del Reparto Malattie Infettive (tel.3735) al più presto portando, se disponibili, sia le 3 provette del Paziente fonte di contaminazione, sia la documentazione relativa alla propria situazione vaccinale (epatite B, tetano)
4. Presso gli ambulatori del Reparto Malattie infettive saranno eseguiti tutti gli accertamenti ed i provvedimenti del caso: medicazione, controllo ed aggiornamento dello stato vaccinale, eventuale profilassi specifica, notifica dell'incidente occupazionale all'INAIL e alla Direzione Sanitaria.
N.B. Si sottolinea l'importanza che ha l'attenersi strettamente a queste indicazioni sia per gli eventuali provvedimenti di profilassi a tutela della salute dell'Operatore, sia per il monitoraggio degli incidenti occupazionali a fini epidemiologico-statistici, sia, infine, perché la notifica alla Direzione Sanitaria e all'INAIL costituiscono la documentazione inoppugnabile dell'avvenuto incidente in caso di futuri danni derivanti all'Operatore stesso a causa dell'incidente.
 
5. Si segue scrupolosamente il calendario del follow-up, con controlli a 3-6-12 mesi (sempre presso il P.S. del Reparto di Malattie Infettive).

ISTRUZIONI PER IL LAVAGGIO DELLE MANI
(al fine della protezione dell'operatore)
Quando è obbligatorio lavarsi le mani:
· in caso di contatto accidentale con liquidi biologici
· dopo essersi tolti i guanti
· prima e dopo aver mangiato
· dopo aver utilizzato i servizi igienici
è necessario inoltre lavarsi le mani prima di procedure invasive, prima del contatto con pazienti particolarmente suscettibili a rischio di infezioni, tra un contatto e l'altro tra pazienti diversi.
Corretta procedura di lavaggio (n.b. non si tratta di lavaggio antisettico/chirurgico):
· togliere bracciali, anelli, orologio
· insaponare la mani accuratamente (dita, palme, dorso, polsi, unghie) per almeno 10 secondi
· sciacquare con acqua corrente in modo completo
· solo in casi particolari (dopo imbrattamento con liquidi organici, in caso di lesione dei guanti in manovre a rischio o altro), dopo essersi lavati con il sapone e risciacquati, bagnare le mani con liquido antisettico in modo completo (dita, palme, dorso, polsi, unghie) per almeno 30 secondi
· sciacquare con acqua corrente in modo completo
· asciugarsi con carta a perdere
· chiudere i rubinetti con la carta a perdere per asciugarsi se non presenti i dispositivi di azionamento a leva o a pedale.
L'uso di saponi ed in particolare di antisettici può provocare dermatiti. Per prevenire problemi irritativi, secchezza, screpolature:
· usare quantità appropriate di saponi e antisettici
· aver cura di sciacquare completamente le mani dopo sapone o antisettico
· alternare gli antisettici disponibili
· a fine giornata lavorativa usare creme protettive (emollienti)
Note:
· non usare saponi in pezzi
· non usare asciugamani in tessuto o comunque di uso promiscuo
· preferibilmente non portare durante il lavoro anelli, braccialetti,(orologi)

PROCEDURE PER IL LAVAGGIO OCULARE IN CASO DI CONTAMINAZIONE OCCHI CON MATERIALE DI DERIVAZIONE BIOLOGICA

In seguito a contaminazione degli occhi con materiale di derivazione biologica, procedere nel più breve tempo al lavaggio oculare con soluzione fisiologica.
Nel frattempo, tenere la testa inclinata in avanti.
Non strofinare le palpebre, evitare l'ammiccamento delle medesime, tenendole aperte con due dita.
Chiedere la collaborazione di qualcuno.
Comprimere con l'angolo di una garza sterile l'orifizio del condotto lacrimale.
Rimuovere eventuali lenti a contatto.
Il lavaggio oculare deve essere effettuato facendo ruotare di lato la testa dell'interessato e facendo defluire il liquido di lavaggio (soluzione fisiologica) in modo che esso scorra dall'interno verso l'esterno dell'occhio.
Durante la manovra di lavaggio tenere sollevate ambedue le palpebre per favorire una completa detersione delle mucose oculari.
Recarsi agli ambulatori del Reparto Malattie Infettive secondo quanto indicato nelle Procedure da osservare in caso di incidente occupazionale con potenziale rischio di infezione .
Notificare l'accaduto alla Capo Sala.

Approfondimento:
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE
INDIVIDUALE
DEGLI ARTI SUPERIORI


DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
DEGLI ARTI SUPERIORI
I - DESCRIZIONE
Che cosa sono

I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) degli arti superiori sono dispositivi realizzati per proteggere le mani e/o gli arti superiori da rischi:
· Meccanici (tagli, graffi, abrasioni ecc.);
· Biologici (schizzi, contatto con materiale biologico ecc);
· Fisici (freddo, caldo, radiazioni, tensioni elettriche, ecc);
· Chimici (contatti con prodotti e preparati pericolosi ecc.).
Sono sostanzialmente costituiti da guanti.

Quando si usano
I guanti devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente
ridotti da misure tecniche di prevenzione, da mezzi di protezione collettiva, da misure, metodi
o procedimenti di riorganizzazione del lavoro.

II - CLASSIFICAZIONE DEI GUANTI
I DPI sono regolati da due direttive europee specifiche, che fissano i criteri di costruzione, di
progettazione (Dir.Eur. 89/686/CEE e relative modifiche e integrazioni recepita con D.lgs.
475/92 e successive modifiche) e i criteri d'impiego da parte dei lavoratori (D.Lgs. 81/08).
Nella tabella seguente si riportano le norme tecniche di riferimento per i guanti.

Norme tecniche di riferimento
UNI EN 420 requisiti generali per i guanti
UNI EN 374/1/2/3 guanti di protezione contro prodotti chimici e microrganismi
UNI EN 388 guanti di protezione contro rischi meccanici
UNI EN 407 guanti di protezione contro rischi termici
UNI EN 511 guanti di protezione contro il freddo
UNI EN 60903 guanti di protezione da contatto con parti sotto tensione
UNI EN 381 guanti di protezione per l'utilizzo di seghe a catena comandate a mano
UNI EN 421 guanti di protezione contro le radiazioni ionizzanti e la contaminazione
radioattiva
UNI EN 1082/1 indumenti di protezione - guanti proteggi-braccia contro tagli e
coltellate causate da coltelli a mano, guanti e proteggi-braccia di maglia
metallica
III - CARATTERISTICHE GENERALI
I guanti devono essere progettati secondo le condizioni d'impiego in modo da proteggere il
più possibile i lavoratori dai rischi derivanti dall'attività lavorativa. E' cura del fabbricante,
progettare e fabbricare guanti destinati a rischi specifici, mentre è cura del datore di lavoro
effettuare una scelta oculata del guanto stesso in modo da ridurre il più possibile i rischi
derivanti dall'attività lavorativa. La scelta deve essere effettuata solo dopo aver
accuratamente valutato i rischi derivanti dall'attività svolta dal lavoratore.
I requisiti generali e fondamentali che devono possedere tutti i tipi di guanti destinati alla
protezione dai rischi lavorativi sono definiti nella norma UNI EN 420.
In particolare sono definiti i criteri di realizzazione del guanto, e i requisiti generali di
innocuità, di ergonomia, di funzionalità e di pulizia; sono inoltre esplicitate le modalità di
marcatura e le informazioni da applicare a tutti i tipi guanti di protezione.
E' molto importante prestare attenzione ai livelli prestazionali dei guanti e alla
confortevolezza - ergonomia.
I livelli di prestazione del guanto (LP), definiti per ogni tipo di rischio, sono rappresentati da
un numero che indica una particolare categoria o intervallo di prestazione con la quale si
vanno a graduare i guanti in base alle prove di laboratorio. La classificazione è effettuata
all'interno di 4, 5 o 6 livelli prestazionali a seconda del tipo di rischio
· il numero 4, 5 o 6 indica un livello di prestazione più elevato per il rischio in esame
· il livello 0 indica che non sono state effettuate prove oppure che il guanto si trova al di
sotto del livello minimo di prestazione ammesso.
La confortevolezza è strettamente legata alle taglie delle mani e dei guanti.
Per le mani sono effettuate due misure:
· circonferenza delle mani
· lunghezza (intesa come distanza tra il polso e l'estremità del dito medio)
Le taglie dei guanti sono definite naturalmente sulla base della misura delle mani che devono
indossarli.

Marcatura ed informazioni
Marcatura dei guanti
Su ogni guanto devono essere riportate le seguenti informazioni:
· Nome e marchio commerciale del fabbricante o del rappresentante legale
· Referenza del guanto
· Taglia
· Data di scadenza (se le prestazioni del guanto possono essere fortemente modificate
nell'anno successivo alla fabbricazione)
· Marcatura CE secondo la norma
Informazioni sulla confezione
Qualsiasi confezione deve contenere:
· Nome ed indirizzo del fabbricante o del suo rappresentante legale
· Referenza del guanto
· Taglia
· Data di scadenza se necessaria
· Le informazioni relative alla protezione fornita dal guanto
· Guanti di categoria 1: formula di tipo "solo per rischi minori"
· Guanti delle altre categorie: i pittogrammi relativi alla protezione/applicazione del guanto
accompagnato dai livelli di prestazione se esistenti e dal riferimento alla norma.

Informazioni fornite dal fabbricante
Oltre alle informazioni relative alla confezione, devono essere forniti:
· nome ed indirizzo del fabbricante o del suo rappresentante legale
· referenza del guanto
· taglie disponibili
· le relative norme specifiche
· i pittogrammi corrispondenti ai rischi o alle applicazioni, quando applicabili,
accompagnati dai livelli di prestazione e dalla spiegazione loro attribuita
· lista delle sostanze potenzialmente allergizzanti contenute nel guanto
· modo d'impiego del guanto
· istruzioni per la manutenzione se necessaria, incluse quelle di stoccaggio ed i pittogrammi
internazionali di pulizia e numero di lavaggi accettabili.
· livello medio di qualità (indice AQL): è un parametro che riveste grande importanza
perché riguarda la percentuale di guanti difettosi presenti in un lotto di produzione.

IV - CRITERI DI SCELTA
La scelta dei DPI, da parte dei datori di lavoro, deve avvenire basandosi sulle
indicazioni contenute nel D.lgs. 81/08. E' pertanto necessario effettuare una
valutazione dei rischi come previsto nell'art. 15 del D.lgs. 81/08.
Al fine di facilitare lo studio, il decreto fornisce un esempio di schema (allegato VIII)
organizzato in modo da individuare la tipologia del rischio (meccanico, chimico, fisico, ecc.),
e le parti del corpo eventualmente interessate da tale rischio. Si procede quindi alla scelta del
DPI che si ritiene possa proteggere contro il rischio stesso. La scelta dei guanti deve essere
operata in funzione della mansione, delle caratteristiche meccaniche del guanto e in base alla
biocompatibilità. Il termine generico "guanti" non è indicativo di un dispositivo di protezione
unico, in quanto sono disponibili guanti in materiali diversi e con caratteristiche diverse.


V - GUANTI DI PROTEZIONE CONTRO I RISCHI MECCANICI (UNI
EN 388)

I guanti devono anzitutto rispettare i requisiti della UNI EN
420. La UNI EN 388 stabilisce i requisiti obbligatori, oltre
che prestazionali, che devono possedere i guanti destinati a
questa funzione sono:
a. resistenza all'abrasione (LP da 1 a 4)
b. resistenza al taglio (LP da 1 a 5)
c. resistenza allo strappo (LP da 1 a 4)
d. resistenza alla perforazione (LP da 1 a 4)
Si possono ottenere anche guanti con le seguenti
caratteristiche:
e. antistaticità (resistività volumetrica in W cm)
f. resistenza al taglio da impatto (altezza di caduta: 150 mm -
UNI EN 1082/1)


VI - GUANTI DI PROTEZIONE CONTRO GLI AGENTI CHIMICI E I
MICRORGANISMI (UNI EN 374/1/2/3)

La norma fornisce i requisiti prestazionali dei guanti sottoposti all'azione degli agenti chimici
e biologici. I requisiti menzionati definiscono la penetrazione e la permeazione di cui
bisognerà tener conto quando si procede alla scelta del guanto più adatto.
Per penetrazione s'intende quel processo di diffusione di un prodotto chimico e/o di un
microrganismo attraverso porosità, linee di saldatura, punti di spillo o altre imperfezioni del
guanto di protezione. Questo dato, che varia da 1 a 3, viene indicato attraverso il livello AQL
(standard statistico definito dalle organizzazioni industriali del settore, dai clienti e dai
produttori variabile da 4 a 0,65).
Per permeazione s'intende il tempo impiegato dal prodotto chimico per passare dalla
superficie esterna alla superficie interna al guanto; questo valore varia da 1 a 6 in funzione del
tempo di passaggio.
Queste informazioni sono riportate sul foglietto informativo predisposto dal fabbricante e
allegato al prodotto.
In fase di scelta, oltre al tempo di permeazione, è necessario tenere conto anche del tasso di
permeazione, che indica le concentrazioni di materiale che attraversano un cm2 di materiale in
un minuto, e del livello di degradazione inteso come il tempo che occorre al materiale per
perdere il 30% circa delle sue caratteristiche meccaniche iniziali. Al fine di facilitare la scelta
i produttori forniscono come guida generale il tempo utile d'uso del guanto con una sostanza
chimica. E' un parametro importante perché dà un tempo per l'uso del guanto oltre il quale è
opportuno sostituirlo o, verificarne lo stato. Secondo il tipo di lavorazione è necessario tener
conto del grado di confort che deve possedere il guanto.
Infatti, più sono elevati il livello di protezione e la durata del lavoro, più il DPI deve essere confortevole. Infine, è importante tenere conto dell'aderenza che può essere
rinforzata, se si è in contatto con oggetti molto scivolosi e/o taglienti e/o abrasivi, oppure standard.

VII - GUANTI DI PROTEZIONE CONTRO IL FREDDO (UNI EN 511)
La norma si applica ai guanti che proteggono le mani dal
freddo convettivo e da contatto. L'efficacia della protezione
termica contro il freddo e la penetrazione dell'acqua è
indicata da un codice di tre cifre, riportato a fianco del
pittogramma, che indica:
a. resistenza al freddo trasmesso per conduzione (1° carattere da 0 a 4)
b. resistenza al freddo trasmesso per contatto (2° carattere da 0 a 4)
c. permeabilità all'acqua (3° carattere da 0 ad 1 - il valore 1 sta ad indicare nessuna
penetrazione di acqua dopo un intervallo di 30 minuti)


VIII - GUANTI DI PROTEZIONE CONTRO I RISCHI TERMICI (UNI
EN 407)

La norma definisce i metodi di prova, i requisiti generali, i
livelli di prestazione termica e marcatura dei guanti di
protezione contro il calore e/o fuoco.
Si applica a tutti i guanti che proteggono contro il calore e/o
fiamme in una o più delle seguenti forme: fuoco, calore per
contatto, radiante, convettivo, piccoli spruzzi o grandi proiezioni di metallo fuso.
Nel D.Lgs.475/92 qesti DPI sono suddivisi in tre categorie in base al grado di rischio:
· categoria I: sono i DPI di progettazione semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità, cioè rischi derivanti da contatto o da urti con oggetti caldi, che non espongano ad una temperatura superiore a 50°C;
· categoria II: sono i DPI che espongano a temperature comprese tra i 50°C e i 100°C.
· categoria III: sono i DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di
morte o da lesioni gravi e di carattere permanente, cioè guanti per attività in ambienti con
condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a 100°C.
La norma fornisce il comportamento dei materiali è costituito il guanto (livelli prestazionali) e
non i livelli di protezione. I livelli prestazionali per ciascuna prova sono indicati nel pittogramma mediante una sequenza di caratteri, ciascuno dei quali indica uno specifico livello prestazionale graduato da 0 a 4. Questi sono costituiti da:
a. resistenza all'infiammabilità: 1° carattere posto sotto il pittogramma
b. resistenza al calore da contatto: 2° carattere
c. resistenza al calore convettivo: 3° carattere
d. resistenza al calore radiante: 4° carattere
e. resistenza a piccoli spruzzi di metallo fuso: 5° carattere
f. resistenza a grandi proiezioni di metallo: 6° carattere.
I guanti di protezione contro rischi termici devono rispettare i requisiti descritti nella norma generale EN 420, e i requisiti di protezione meccanica (abrasione, resistenza allo strappo) come da EN 388.
I guanti di protezione termica, poiché sono classificati come DPI di III categoria (come da D.lgs. 475/92), devono essere sottoposti a controllo annuale presso un organismo notificato.
L'uso di questi guanti prevede l'addestramento (vedi scheda n° 9)


IX - GUANTI DI PROTEZIONE PER L'UTILIZZO DI SEGHE A
CATENA COMANDATE A MANO (UNI EN 381)

La norma specifica i requisiti dei guanti per la resistenza al
taglio mediante sega a catena. Le seghe a catena sono
progettate per l'utilizzo con la mano destra quindi i requisiti
dei guanti dei protezione sono riferiti ai guanti per la mano
sinistra.
La protezione potrebbe non essere adatta per l'utilizzo dell'attrezzatura con la mano sinistra.
La norma prevede due tipi di guanti di protezione: il tipo A e il tipo B, che presentano differenti aree di protezione delle mani. Il tipo A prevede guanti a cinque dita con protezione obbligatoria del metacarpo (il metacarpo è la parte della mano tra il polso e le dita). Se per la mano destra sono richieste protezioni, queste devono essere pari a quelle per la mano sinistra. Il tipo B riguarda guanti o manopole (guanto che copre il dorso e il palmo della mano, con il pollice e l'indice entrambi separati, e una copertura unica per le altre dita) con protezione di tutto il dorso della mano compreso il dorso di tutte le dita, escluso il pollice. A seconda della velocità della sega a catena i
guanti vengono raggruppati in 4 classi di protezione.

X - GUANTI DI PROTEZIONE ISOLANTI PER LAVORI SOTTO
TENSIONE (UNI EN 60903)

La norma UNI EN 60903 prevede,
sulla base della differente tensione
di utilizzo, 6 classi di protezione
determinate in funzione delle
tensioni di prova in corrente
continua e alternata.
La classe di appartenenza del guanto
viene indicata a fianco della
marcatura, unitamente alla
categoria. La tensione di utilizzo è
indicata dal produttore.
Tutti i guanti, qualunque sia la loro classe, devono essere assolutamente verificati 6 mesi dopo la data di fabbricazione apposta su di essi (guanti utilizzati o immagazzinati). Per queste verifiche, i guanti devono essere rinviati al fabbricante.
Trascorsi 6 mesi, essi sono considerati come scaduti di validità ed è possibile utilizzarli solo
se le verifiche semestrali sono state superate con successo.



XI - GUANTI DI PROTEZIONE CONTRO LE RADIAZIONI
IONIZZANTI E LA CONTAMINAZIONE RADIOATTIVA (UNI EN 421)

Questa norma stabilisce i requisiti e i metodi di prova dei guanti per la protezione da radiazioni ionizzanti e contaminazione radioattiva.
I guanti devono rispondere sia alla norma tecnica EN 421 (per la protezione dalla contaminazione, l'efficienza di attenuazione e l'uniformità di distribuzione del materiale da protezione) che agli standard stabiliti dalla norma EN 374.
La capacità del materiale del guanto di:
· assorbire le radiazioni in genere viene
indicata come spessore equivalente di
piombo (in mm variabili da 0 a 0,5);
· resistere alle criccature da ozono, viene
indicata con un parametro variabile da
1 a 4 (che indica la resistenza
all'invecchiamento del materiale se
soggetto a radiazione ionizzante);
· impermeabilità all'acqua o al suo
vapore, viene indicata con un
parametro che va da 1 a 5.











 
 
 
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