Da 451 a 500 - L'abc dell'operatore socio sanitario

Cerca
Vai ai contenuti

Menu principale:

Da 451 a 500

I quiz dei concorsi delle ASL 3° parte > Regione Sardegna > Ostetriche

451 QUANDO NELLA PLACENTA SI RILEVA UN ANELLO DI FIBRINA CHE SI SOLLEVA A FORMARE UNA SPECIE DI CERCINE, ESSA VIENE DENOMINATA:

A) Placenta bilobata

B) Placenta marginata

C) Placenta circumvallata

452 L’INSERZIONE DEL FUNICOLO OMBELICALE, VIENE DENOMINATA “A RACCHETTA” QUANDO:

A) Uno o più vasi decorrono attraverso il polo inferiore del sacco amniotico

B) Il funicolo si inserisce al centro della faccia fetale della placenta

C) Il funicolo si inserisce al margine placentare

453 L’INSERZIONE DEL FUNICOLO OMBELICALE, VIENE DENOMINATA “VELAMENTOSA” QUANDO:

A) Uno o più vasi decorrono attraverso il polo inferiore del sacco amniotico

B) Il funicolo si inserisce al centro della faccia fetale della placenta

C) Il funicolo si inserisce al margine placentare

454 LA GESTOSI E.P.H. E’

A) Una sindrome caratterizzata dalla presenza di vomito, proteinuria, ipertensione

B) Una sindrome caratterizzata dalla presenza di proteinuria, ipertensione e diminuzione del peso corporeo

C) Una sindrome caratterizzata dalla presenza di edemi, proteinuria, ipertensione

455 NELLA GESTOSI E.P.H. SONO CONSIDERATI DIAGNOSTICI:

A) Valori di pressione arteriosa sistolica superiori 140 mmHg e valori di pressione diastolica superiori a 90 mmHg

B) Valori di pressione arteriosa sistolica superiori 200 mmHg e valori di pressione diastolica superiori a 130 mmHg

C) Valori di pressione arteriosa sistolica superiori 180 mmHg e valori di pressione diastolica superiori a 110 mmHg

456 NELLA GESTOSI E.P.H. VENGONO CONSIDERATI SIGNIFICATIVI VALORI DI PROTEINURIA PARI A:

A) 0.3-0.5 g/1000ml di urina

B) 0.7 g/2000ml di urina

C) 0.9 g/3000ml di urina

457 NELLA GESTOSI E.P.H. IL SEGNO DI MINORE IMPORTANZA E’:

A) La proteinuria

B) L’edema

C) L’ipertensione

458 I DISORDINI IPERTENSIVI IN GRAVIDANZA SONO:

A) Ipertensione gestazionale (gestosi EPH), gestosi asintomatica, diabete gestazionale,

B) Ipertensione gestazionale (gestosi EPH), diabete gestazionale, la coagulazione intravasale disseminata

C) Ipertensione gestazionale (gestosi EPH), preeclampsia , eclampsia

459 PER DIABETE GESTAZIONALE (DG) SI INTENDE:

A) Ogni grado di intolleranza glucidica con inizio o primo riconoscimento durante la gravidanza

B) Ogni situazione in cui la malattia è clinicamente manifesta

C) Quella condizione in cui sono presenti elementi di sospetto senza disturbi attuali del metabolismo glucidico

460 L’ETA’, L’OBESITA’, LA FAMILIARITA’, UN PREGRESSO DG, LA GLICOSURIA, IL POLIDRAMNIOS E LA PREGRESSA MACROSOMIA, SONO FATTORI DI RISCHIO PER:

A) La coagulazione intravasale disseminata

B) Iperemesi gravidica

C) Il diabete gestazionale

461 LA MACROSOMIA, L’AUMENTO DELL’INCIDENZA DI INFERITLITA’, IL POLIDRAMNIOS, SONO COMPLICANZE CHE POSSONO PRESENTARSI NELLE DONNE AFFETTE DA:

A) Coagulazione intravasale disseminata

B) Iperemesi gravidica

C) Diabete gestazionale

462 UN FETO CON UN PESO SUPERIORE A 4000 GR, E’ PRESENTE NELLE GRAVIDE AFFETTE DA DIABETE GESTAZIONALE CON UNA PERCENTUALE PARI AL:

A) 10%

B) 50%

C) 90%


Archivio questiti per OSTETRICHE Pag. 37

463 LA MACROSOMIA FETALE E’ DEFINITA COME QUELLA CONDIZIONE IN CUI:

A) Il peso fetale stimato è superiore ai 4000gr o superiore al 90° percentile per l’epoca gestazionale

B) Il peso fetale stimato è superiore ai 6000gr o superiore al 70° percentile per l’epoca gestazionale

C) Il peso fetale stimato è superiore ai 3000gr o superiore al 50° percentile per l’epoca gestazionale

464 PER COAGULAZIONE INTRAVASALE DISSEMINATA (CID) SI INTENDE:

A) Ogni grado di intolleranza glucidica con inizio o primo riconoscimento durante la gravidanza

B) Quella condizione in cui, a seguito dell’attivazione massiva del sistema coagulativo, si formano grandi quantità di trombina, con conseguente trombosi generalizzata

C) Quella sindrome caratterizzata dalla presenza di edemi, proteinuria, ipertensione

465 LA CONDIZIONE IN CUI SI RILEVA UN’INTOLLERANZA GLUCIDICA DI QUALUNQUE GRAVITA’ CON INIZIO O PRIMO RICONOSCIMENTO DURANTE LA GRAVIDANZA PRENDE IL NOME DI:

A) Coagulazione intravasale disseminata

B) Gestosi E.P.H.

C) Diabete gestazionale

466 LA CONDIZIONE IN CUI, A SEGUITO DELL’ATTIVAZIONE MASSIVA DEL SISTEMA COAGULATIVO, SI FORMANO GRANDI QUANTITÀ DI TROMBINA, CON CONSEGUENTE TROMBOSI GENERALIZZATA PRENDE IL NOME DI:

A) Coagulazione intravasale disseminata

B) Diabete gestazionale

C) Gestosi E.P.H.

467 LA SINDROME CARATTERIZZATA DALLA PRESENZA DI EDEMI, PROTEINURIA, IPERTENSIONE PRENDE IL NOME DI:

A) Coagulazione intravasale disseminata

B) Diabete gestazionale

C) Gestosi E.P.H.

468 L’ECLAMPSIA, E’ UNA COMPLICAZIONE MATERNA CHE PUO’ VERIFICARSI A SEGUITO DI:

A) Coagulazione intravasale disseminata

B) Gestosi E.P.H.

C) Iperemesi gravidica

469 IL RIPOSO A LETTO IN POSIZIONE DISTESA ED UNA DIETA ADEGUATA SONO MISURE DA FAR ADOTTARE ALLA GESTANTE AFFETTA DA:

A) Coagulazione intravasale disseminata

B) Gestosi E.P.H.

C) Iperemesi gravidica

470 NELLA COAGULAZIONE INTRAVASALE DISSEMINATA (CID), IL PRIMO ORGANO A RISENTIRE DELLA COAGULAZIONE DISSEMINATA E’:

A) Il cuore

B) L’intestino

C) Il rene

471 SE L’IMPIANTO DELL’EMBRIONE AVVIENE AL DI FUORI DELLA CAVITA’ UTERINA SI PARLA DI :

A) Gravidanza ectopica intrauterina

B) Gravidanza ectopica extrauterina

C) Gravidanza eterotopica

472 SE L’IMPIANTO DELL’EMBRIONE AVVIENE NELLA CAVITÀ UTERINA, MA IN SEDE IMPROPRIA SI PARLA DI :

A) Gravidanza ectopica intrauterina

B) Gravidanza ectopica extrauterina

C) Gravidanza eterotopica

473 LA SINDROME DA DISTRESS RESPIRATORIO E’ TIPICA DEI NEONATI:

A) Post termine

B) A termine

C) Pre termine

474 LA SINDROME CARATERIZZATA DALLA TRASFORMAZIONE CISTICA DEI VILLI CORIALI E’ DENOMINATA:

A) Mola vescicolare o idatiforme

B) Fibromatosi uterina

C) Carcinoma uterino

475 LA MOLA VESCICOLARE (O IDATIFORME) VIENE DEFINITA “COMPLETA” QUANDO:

A) La trasformazione cistica riguarda tutti i villi coriali e non è presente tessuto fetale

B) La trasformazione cistica riguarda una parte dei villi coriali ed è presente tessuto fetale

C) I villi idropici invadono il miometrio e possono manifestarsi delle metastasi


Archivio questiti per OSTETRICHE Pag. 38

476 LA MOLA VESCICOLARE (O IDATIFORME) VIENE DEFINITA “PARZIALE” QUANDO:

A) La trasformazione cistica riguarda tutti i villi coriali e non è presente tessuto fetale

B) La trasformazione cistica riguarda una parte dei villi coriali ed è presente tessuto fetale

C) I villi idropici invadono il miometrio e possono manifestarsi delle metastasi

477 LA MOLA VESCICOLARE (O IDATIFORME) VIENE DEFINITA “INVASIVA” QUANDO:

A) La trasformazione cistica riguarda tutti i villi coriali e non è presente tessuto fetale

B) La trasformazione cistica riguarda una parte dei villi coriali ed è presente tessuto fetale

C) I villi idropici invadono il miometrio e possono manifestarsi delle metastasi

478 IL CORIONCARCINOMA (O CORIONEPITELIOMA) E’:

A) Una neoplasia in cui non sono più evidenziabili le normali strutture del villo o le degenerazioni molari, ma solo proliferazioni irregolari ed atipiche

B) Una neoplasia ovarica

C) Una neoplasia della tuba

479 LA MINACCIA D’ABORTO E’:

A) Un quadro clinico caratterizzato da una perdita di sangue dai genitali e da dolori localizzati generalmente in sede lombosacrale e sovrapubica a carattere intermittente

B) Un quadro clinico caratterizzato da edemi diffusi, alterazioni pressorie e da dolori localizzati generalmente in sede lombosacrale e sovrapubica a carattere intermittente

C) Un quadro clinico caratterizzato da forti nausee, alterazioni pressorie e da una perdita di sangue dai genitali

480 LA TERAPIA PER LA MINACCIA D’ABORTO, PUO’ PREVEDERE:

A) Terapia con progesterone, brevi passeggiate, un’alimentazione frazionata in numerosi piccoli pasti

B) Un’alimentazione frazionata in numerosi piccoli pasti, riposo assoluto, terapia chirurgica (cerchiaggio cervicale)

C) Il riposo assoluto, terapia con progesterone (nel primo trimestre) e con tocolitici (nel secondo trimestre per rilassare la muscolatura uterina), terapia chirurgica (cerchiaggio cervicale)

481 LA GRAVIDANZA GEMELLARE BIOVULARE DERIVA:

A) Da una sola cellula uovo fecondata da un solo spermatozoo

B) Dallo sviluppo di due differenti cellule uovo fecondate da due diversi spermatozoi

C) Da una sola cellula uovo fecondata da due spermatozoi

482 LA GRAVIDANZA GEMELLARE MONOVULARE DERIVA:

A) Da una sola cellula uovo fecondata da un solo spermatozoo

B) Dallo sviluppo di due differenti cellule uovo fecondate da due diversi spermatozoi

C) Da una sola cellula uovo fecondata

483 IN CASO DI GEMELLI BIOVULARI LA GRAVIDANZA E’ SEMPRE DEFINITA

A) Bicoriale biamniotica

B) Monocoriale biamniotica

C) Monocoriale monoamniotica

484 LA SUPERFECONDAZIONE CONSISTE:

A) Nella fecondazione di due ovociti a breve distanza di tempo ma in coiti differenti

B) Nella fecondazione di un ovocita dopo che nella cavità uterina si è già annidato un altro uovo fecondato

C) Nella fecondazione di quattro ovociti a breve distanza di tempo ma tutti in coiti differenti

485 LA SUPERFETAZIONE CONSISTE:

A) Nella fecondazione di due ovociti a breve distanza di tempo ma in coiti differenti

B) Nella fecondazione di un ovocita dopo che nella cavità uterina si è già annidato un altro uovo fecondato

C) Nella fecondazione di quattro ovociti a breve distanza di tempo ma tutti in coiti differenti

486 LA SINDROME DA TRASFUSIONE FETO – FETALE COMPORTA:

A) Il rischio che i gemelli siano fusi totalmente o parzialmente tra loro in vario modo

B) Il rischio materno di contrarre una coagulazione intravasale disseminata

C) Uno squilibrio nella ripartizione dell’apporto nutritivo che comporta per il feto donatore uno sviluppo staturale e ponderale molto rallentato tale da poterne causare la morte

487 NELLE GRAVIDANZE OTTENUTE DA TECNICHE DI RIPRODUZIONE ASSISTITA (ART), I RISCHI SUPERIORI RISPETTO ALLE GRAVIDANZE SPONTANEE RIGUARDANO:

A) Un aumento della percentuale di morte intrauterina del feto, una maggiore incidenza di aborto spontaneo, una elevata incidenza di gravidanze protratte e di applicazione di ventosa nell’espletamento del parto

B) Un aumento della percentuale di determinate anomalie genetiche, una ridotta potenzialità d’impianto, una maggiore incidenza di aborto spontaneo, una elevata incidenza di parto prematuro e di taglio cesareo

C) Un aumento della possibilità di contrarre una coagulazione intravasale disseminata, una maggiore incidenza di placenta previa, una elevata incidenza di parto prematuro e di taglio cesareo


Archivio questiti per OSTETRICHE Pag. 39

488 GLI ESITI PIU’ TEMIBILI DI UNA GRAVIDANZA GEMELLARE SONO:

A) Il gemello acardico, il fetus in fetu, lo stuck twin o gemello bloccato

B) I gemelli fraterni, i gemelli congiunti, il gemello acardico

C) I gemelli fraterni, il fetus in fetu, lo stuck twin o gemello bloccato

489 IL CERCHIAGGIO CERVICALE VIENE UTILIZZATO PER LA PREVENZIONE DEL:

A) Parto pre termine

B) Parto post – termine

C) Parto gemellare

490 IL CERCHIAGGIO VIENE RIMOSSO:

A) Durante il travaglio avanzato

B) Dopo 4 settimane dalla sua effettuazione

C) Verso la 36 – 37 settimana di gravidanza

491 LA PIU’ GRAVE COMPLICAZIONE MATERNA DELLA PATOLOGIA IPERTENSIVA IN GRAVIDANZA E’:

A) L’eclampsia

B) La gestosi sintomatica

C) Il diabete gestazionale

492 LA SINDROME HELLP E’:

A) Sindrome caratterizzata da emolisi (H), elevati livelli di enzimi epatici (EL) e piastrinopenia (LP) presente nelle donne in pre-eclampsia

B) Sindrome caratterizzata da emolisi (H), elevati livelli di enzimi epatici (EL) e piastrinopenia (LP) presente nelle donne con diabete gestazionale

C) Sindrome caratterizzata da emolisi (H), elevati livelli di enzimi epatici (EL) e piastrinopenia (LP) presente nelle donne nelle quali si manifesta una coagulazione intravasale disseminata

493 LA MAGGIOR CAUSA DI MORBILITA’ E MORTALITA’ MATERNA E FETALE E’ DATA DA:

A) La gravidanza gemellare

B) La patologia ipertensiva in gravidanza

C) La gravidanza ectopica extrauterina

494 LE COMPLICAZIONI MATERNE ASSOCIATE AL DIABETE GESTAZIONALE (DG) SONO:

A) Aumentata incidenza di taglio cesareo, ipertensione cronica e diabete nella vita futura

B) Aumentata incidenza di applicazione di ventosa durante il parto, aumento degli edemi agli arti inferiori e superiori, diabete nella vita futura

C) Aumento della proteinuria, degli edemi agli arti inferiori e superiori ed ipertensione cronica

495 I RISCHI FETALI LEGATI AL DIABETE GESTAZIONALE SONO:

A) Fetus in fetu, morte del feto, stuck twin (gemello bloccato)

B) Gemello acardico, morte del feto o feto “piccolo per l’epoca gestazionale”

C) Presenza di malformazioni fetali maggiori, morte del feto o feto “grande per l’epoca gestazionale”

496 PER CORIONAMNIOTITE SI INTENDE:

A) Una grave infiammazione del peritoneo dovuta a infezione batterica

B) Una grave infiammazione della cavità amniotica e delle membrane che l'avvolgono, dovuta a infezione batterica

C) Una grave infiammazione della tuba e delle ovaie dovuta a infezione batterica

497 I SEGNI CLINICI DELLA CORIONAMNIOTITE SONO:

A) Febbre, tachicardia, iperleucocitosi materna, dolorabilità uterina e tachicardia fetale

B) Iperemesi, edemi diffusi e bradicardia fetale

C) Diabete, ipertensione e feto “grande per l’età gestionale”

498 LA TERAPIA INDICATA IN CASO DI CORIONAMNIOTITE CONSISTE:

A) Nel tenere la donna a riposo assoluto con una dieta bilanciata

B) Nell’espletare il parto nel più breve tempo possibile e nella somministrazione di antibiotici secondo antibiogramma

C) Nell’effettuare un cerchiaggio ed espletare il parto mediante taglio cesareo

499 LA CORIONAMNIOTITE E’ SPESSO PRECEDUTA DA:

A) Rottura intempestiva delle membrane (PROM)

B) Preeclampsia

C) Coagulazione intravasale disseminata

500 L’INFEZIONE DA TOXOPLASMA GONDII È UNA MALATTIA CHE SI CONTRAE ENTRANDO IN CONTATTO CON:

A) Le oocisti contenute nelle feci di cane, nella carne infetta e troppo cotta, nella frutta e verdura non ben lavata

B) Le oocisti contenute nelle feci di gatto, nella carne infetta cruda o poco cotta, nella frutta e verdura non ben lavata

C) Le oocisti contenute nelle feci di coniglio, nella carne poco cotta, nella frutta e verdura non ben lavata a meno che non sia biologica certificata


 
 
 
Torna ai contenuti | Torna al menu