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401 L’INTERAZIONE TRA CONTRACCETTIVI ORALI ED ALTRI FARMACI ASSUNTI IN CONTEMPORANE PUO’ RIDURRE L’EFFICACIA DEL CONTRACCETTIVO STESSO IN PARTICOLARE OCCORRE VALUTARE L’INTERAZIONE CON:
A) Tutti gli antibiotici
B) Alcuni antibiotici (ampicillina e tetraciclina)
C) I FANS
402 QUALE PRINCIPIO ATTIVO E’ CONTENUTO NELLA “PILLOLA DEL GIORNO DOPO”?
A) Enantone
B) Danazolo
C) Levonorgestrel
403 IN POSTMENOPAUSA LO SCREENING PER LA DIAGNOSI PRECOCE DEL CARCINOMA DEL COLLO UTERINO MEDIANTE PAP TEST:
A) Non è più eseguibile a causa della secchezza vaginale
B) Non è necessario a causa della ridotta incidenza della patologia in postmenopausa
C) Rientrano nello screening gratuito le pazienti fino ai 65 anni
404 LA CISTI ENDOMETRIOSICA È DEFINITA ANCHE:
A) Cisti “cioccolato”
B) Cisti “a vetro smerigliato”
C) Cisti “jelly-
405 L’INTERVENTO DI ISTERECTOMIA RADICALE PER VIA ADDOMINALE PRENDE IL NOME DI:
A) Stoeckel
B) Pfannestiel
C) Wertheim
406 UN CORRETTO REFERTO COLPOSCOPICO DEVE COMPRENDERE LE SEGUENTI INFORMAZIONI ECCETTO:
A) Visibilità, posizione e aspetto della giunzione squamo-
B) Aspetto dei genitali esterni
C) Descrizione di eventuali polipi del canale cervicale.
407 MOLTO UTILE NELLA DIAGNOSI DI PCOS E’ L’ASPETTO ANTROPOMETRICO DELLA PAZIENTE: IL 50-
A) Ginoide, detta “a pera” con distribuzione delle masse adipose nella metà inferiore dell’addome, nelle regioni glutee
B) Androide, detta “a mela”, con maggiore distribuzione del tessuto adiposo nella regione addominale, toracica, dorsale e cervico-
C) Androide e ginoide contemporaneamente
408 L’ISTMO UTERINO E’:
A) Una zona di transizione tra collo e corpo uterino caratterizzata da un restringimento dell’utero stesso
B) Una zona di separazione, ben distinta sia dal corpo uterino che dal collo, sede della giunzione squamo-
C) La porzione intrauterina delle tube
409 STUDI IN VITRO HANNO DIMOSTRATO LA CAPACITA’ DI LACTOBACILLUS SPP DI INIBIRE LA CRESCITA DI DIVERSE SPECIE BATTERICHE. TRAMITE QUALE MECCANISMO SI ESPLICA QUESTO RUOLO?
A) Produzione di glicogeno con alti valori di pH
B) Produzione di perossido di idrogeno con bassi valori di pH
C) Produzione di perossido di idrogeno con alti valori di pH
410 LA CANDIDA ALBICANS:
A) Quando presente da sempre manifestazioni cliniche anche nel partner maschile
B) E’ sempre responsabile di vaginiti con sintomatologia tipica (prurito e secrezioni)
C) Può fare parte della popolazione microbica vaginale e non dare sintomi di vaginite
411 L’IPEREMESI COMPARE:
A) Nel 3° trimestre di gravidanza
B) Nel 2° trimestre di gravidanza
C) Nel 1° trimestre di gravidanza
412 SI E’ SOLITI RICONOSCERE LA “CONDIZIONE DI IPEREMESI”NEI CASI IN CUI:
A) Al vomito si associa una compromissione dell’alimentazione ed una diminuzione del peso corporeo
B) Al vomito si associa la comparsa di ipertensione
C) Al vomito si associa la presenza di edemi agli arti inferiori
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413 SECONDO LA LEGGE ITALIANA, SI DEFINISCE ABORTO L’INTERRUZIONE DELLA GRAVIDANZA ENTRO:
A) Il 220° giorno completo di amenorrea
B) Il 180° giorno completo di amenorrea
C) Il 140° giorno completo di amenorrea
414 PER ABORTO SI INTENDE:
A) La cessazione della gravidanza entro il 2° trimestre di gravidanza
B) L’ interruzione volontaria della gravidanza
C) La cessazione della gravidanza prima che il feto acquisisca la possibilità di vita autonoma al di fuori dell’utero
415 PER ABORTO PROVOCATO SI INTENDE:
A) La cessazione della gravidanza entro il 2° trimestre di gravidanza
B) L’ interruzione volontaria della gravidanza
C) La cessazione della gravidanza prima che il feto acquisisca la possibilità di vita autonoma al di fuori dell’utero
416 PER ABORTO COMPLETO SI INTENDE:
A) La morte del prodotto del concepimento senza che vi sia la sua espulsione all’esterno
B) L’espulsione parziale del prodotto del concepimento e dei suoi annessi
C) L’espulsione completa e totale del prodotto del concepimento e dei suoi annessi
417 PER ABORTO INCOMPLETO SI INTENDE:
A) La morte del prodotto del concepimento senza che vi sia la sua espulsione all’esterno
B) L’espulsione parziale del prodotto del concepimento e dei suoi annessi
C) L’espulsione completa e totale del prodotto del concepimento e dei suoi annessi
418 PER ABORTO INTERNO SI INTENDE:
A) La morte del prodotto del concepimento senza che vi sia la sua espulsione all’esterno
B) L’espulsione parziale del prodotto del concepimento e dei suoi annessi
C) L’espulsione completa e totale del prodotto del concepimento e dei suoi annessi
419 L’ABORTO VIENE DEFINITO “IN ATTO” QUANDO:
A) Si hanno perdite ematiche dai genitali, dolori addominali crampiformi, cervice parzialmente dilatata, orifizio uterino pervio, ma non vi è stata espulsione di materiale ovulare
B) Si osserva l’effettiva espulsione di materiale ovulare
C) Si è in presenza di un infezione dei residui ovulari da parte di germi che possono dare origine ad una forma infettiva generalizzata
420 L’ABORTO VIENE DEFINITO “INEVITABILE” QUANDO:
A) Si hanno perdite ematiche dai genitali, dolori addominali crampiformi, cervice parzialmente dilatata, ma non vi è stata espulsione di materiale ovulare
B) Si osserva l’effettiva espulsione di materiale ovulare
C) Si è in presenza di un infezione dei residui ovulari da parte di germi che possono dare origine ad una forma infettiva generalizzata
421 L’ABORTO VIENE DEFINITO “SETTICO” QUANDO:
A) Si hanno perdite ematiche genitali, dolori addominali crampiformi, cervice parzialmente dilatata, orifizio uterino pervio, ma non vi è stata espulsione materiale ovulare
B) Si osserva l’effettiva espulsione di materiale ovulare
C) Si è in presenza di un’ infezione dei residui ovulari da parte di germi che possono dare origine ad una forma infettiva generalizzata
422 L’ABORTO VIENE DEFINITO “RIPETUTO” QUANDO:
A) La donna ha avuto, prima della attuale gravidanza, due aborti consecutivi
B) La donna ha avuto, prima della attuale gravidanza, tre o più aborti consecutivi
C) La donna, non ha mai avuto aborti prima della attuale gravidanza
423 L’ABORTO VIENE DEFINITO “ABITUALE” QUANDO:
A) La donna ha avuto, prima della attuale gravidanza, due aborti consecutivi
B) La donna ha avuto, prima della attuale gravidanza, tre o più aborti consecutivi
C) La donna, non ha mai avuto aborti prima della attuale gravidanza
424 L’ABORTO VIENE DEFINITO “OVULARE” SE SI VERIFICA:
A) A partire dalla tredicesima settimana di età gestazionale
B) Tra l’inizio della nona e la fine della dodicesima settimana di età gestazionale
C) Dall’inizio della gravidanza fino all’ottava settimana di età gestazionale
425 L’ABORTO VIENE DEFINITO “EMBRIONALE” SE SI VERIFICA:
A) A partire dalla tredicesima settimana di età gestazionale
B) Tra l’inizio della nona e la fine della dodicesima settimana di età gestazionale
C) Dall’inizio della gravidanza fino all’ottava settimana di età gestazionale
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426 L’ABORTO VIENE DEFINITO “FETALE” SE SI VERIFICA:
A) Dall’inizio della gravidanza fino all’ottava settimana di età gestazionale
B) Tra l’inizio della nona e la fine della dodicesima settimana di età gestazionale
C) A partire dalla tredicesima settimana di età gestazionale
427 LA PRESENZA DI PERDITE EMATICHE DAI GENITALI ESTERNI E DI DOLORI SOVRAPUBICI CRAMPIFORMI E LOMBOSACRALI SONO SEGNO DI:
A) Iperemesi gravidica
B) Minaccia d’aborto
C) Gestosi E.P.H.
428 LE CAUSE PU’ COMUNI DI ABORTO SPONTANEO SONO:
A) Di origine materna
B) Di origina paterna
C) Di origine fetale
429 LE ANOMALIE DELLA MORFOLOGIA DELL’UTERO (MALFORMAZIONI CONGENITE ED ACQUISITE), SONO CONSIDERATE CAUSA DI ABORTO SPONTANEO DI ORIGINE:
A) Fetale
B) Materna
C) Paterna
430 LA BEANZA DEL CANALE CERVICALE, E’ CONSIDERATA CAUSA DI ABORTO SPONTANEO DI ORIGINE:
A) Materna
B) Fetale
C) Paterna
431 LE ANOMALIE GENETICHE E MORFOLOGICHE RISCONTRATE NEL MATERIALE ABORTIVO SONO CONSIDERATE CAUSA DI ABORTO SPONTANEO DI ORIGINE:
A) Materna
B) Fetale
C) Paterna
432 L’ISOIMMUNIZZAZIONE RH, E’ UNA MALATTIA IMMUNITARIA CHE SI MANIFESTA:
A) Nelle gravide Rh negative portatrici di un feto Rh positivo
B) Nelle gravide Rh negative portatrici di un feto Rh negativo
C) Nelle gravide Rh positivo portatrici di un feto Rh negativo
433 SI PARLA DI MORTE ENDOUTERINA DEL FETO (MEF) QUANDO SI VERIFICA:
A) L a morte del feto durante il travaglio di parto
B) La morte del feto durante la terza settimana di gravidanza
C) La morte del feto dopo la 20esima settimana di gravidanza e prima della completa espulsione del prodotto del concepimento
434 LA COMPLICAZIONE PIU’ TEMIBILE DELLA MORTE ENDOUTERINA DEL FETO (MEF) E’:
A) La coagulazione intravasale disseminata (CID)
B) Il Diabete gestazionale
C) La gestosi EPH
435 LA “MALATTIA TROFOBLASTICA GESTAZIONALE” INCLUDE LE SEGUENTI PATOLOGIE:
A) Mola vescicolare, mola invasiva, corioncarcinoma
B) Anomalie della placenta, del cordone ombelicale, del volume del liquido amniotico
C) Placenta previa, placenta accreta, distacco intempestivo di placenta
436 PER GRAVIDANZA “ECTOPICA” EXTRAUTERINA SI INTENDE:
A) Quella condizione patologica in cui l’impianto dell’embrione avviene al di fuori della cavità uterina
B) Quella condizione patologica in cui coesistono una gravidanza intrauterina ed una ectopica
C) Quella condizione patologica in cui l’impianto dell’embrione avviene all’interno della cavità uterina, ma in sede impropria
437 PER GRAVIDANZA “ETEROTOPICA” SI INTENDE:
A) Quella condizione patologica in cui l’impianto dell’embrione avviene al di fuori della cavità uterina
B) Quella condizione patologica in cui coesistono una gravidanza intrauterina ed una ectopica
C) Quella condizione patologica in cui l’impianto dell’embrione avviene all’interno della cavità uterina, ma in sede impropria
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438 PER GRAVIDANZA “ECTOPICA” INTRAUTERINA SI INTENDE:
A) Quella condizione patologica in cui l’impianto dell’embrione avviene al di fuori della cavità uterina
B) Quella condizione patologica in cui coesistono una gravidanza intrauterina ed una ectopica
C) Quella condizione patologica in cui l’impianto dell’embrione avviene all’interno della cavità uterina, ma in sede impropria
439 LA GRAVIDANZA TUBARICA E’:
A) Una gravidanza ectopica extrauterina
B) Una gravidanza eterotopica
C) Una gravidanza ectopica intrauterina
440 LA GRAVIDANZA OVARICA E’:
A) Una gravidanza eterotopica
B) Una gravidanza ectopica intrauterina
C) Una gravidanza ectopica extrauterina
441 LA GRAVIDANZA ADDOMINALE E’:
A) Una gravidanza eterotopica
B) Una gravidanza ectopica intrauterina
C) Una gravidanza ectopica extrauterina
442 LA GRAVIDANZA ANGOLARE E’:
A) Una gravidanza ectopica intrauterina
B) Una gravidanza eterotopica
C) Una gravidanza ectopica extrauterina
443 LA GRAVIDANZA CERVICALE E’:
A) Una gravidanza ectopica intrauterina
B) Una gravidanza eterotopica
C) Una gravidanza ectopica extrauterina
444 LA GRAVIDANZA EXTRAUTERINA CHE SI PRESENTA CON MAGGIORE FREQUENZA E’:
A) La gravidanza addominale
B) La gravidanza tubarica
C) La gravidanza ovarica
445 L’ABORTO TUBARICO, LA ROTTURA DELLA TUBA GRAVIDA, LA GRAVIDANZA ADDOMINALE SECONDARIA, POSSONO VERIFICARSI A SEGUITO DI:
A) Una gravidanza ovarica
B) Una gravidanza addominale
C) Una gravidanza tubarica
446 L’EZIOLOGIA DELLA GRAVIDANZA EXTRAUTERINA TUBARICA COMPRENDE:
A) Cause che ritardano o deviano la discesa verso l’utero dell’uovo fecondato e cause che accelerano lo sviluppo dell’uovo fecondato
B) Cause che deviano l’uovo fecondato verso l’ovaio e cause che rallentano lo sviluppo dell’uovo fecondato
C) Cause che favoriscono la discesa verso l’utero dell’uovo fecondato e cause che rallentano lo sviluppo dell’uovo fecondato
447 QUANDO NELLA PLACENTA SI RILEVA LA PRESENZA DI DUE DIFFERENTI LOBI PLACENTARI, DI VOLUME CIRCA UGUALE, SEPARATI DA UN TRATTO DI MEMBRANE, ESSA VIENE DENOMINATA:
A) Placenta succenturiata od aberrante
B) Placenta diffusa o membranacea
C) Placenta bilobata
448 QUANDO NELLA PLACENTA SI RILEVA LA PRESENZA DI DUE DIFFERENTI LOBI PLACENTARI DISUGUALI CON NOTEVOLE PREVALENZA DI UNA DI SULL’ALTRA, QUEST’ULTIMA CHE COSTITUISCE UNA PLACENTA ACCESSORIA, VIENE DENOMINATA:
A) Placenta diffusa o membranacea
B) Placenta bilobata
C) Placenta succenturiata od aberrante
449 QUANDO LA PLACENTA ASSUME UNA NOTEVOLE ESTENSIONE IN SUPERFICE CON DIMINUZIONE DELLO SPESSORE, ESSA VIENE DENOMINATA:
A) Placenta diffusa o membranacea
B) Placenta bilobata
C) Placenta succenturiata od aberrante
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450 QUANDO NELLA PLACENTA SI RILEVA UNA SPROPORZIONE TRA SUPERFICE MATERNA E SUPERFICE FETALE, ESSA VIENE DENOMINATA:
A) Placenta bilobata
B) Placenta marginata
C) Placenta circumvallata